In quell’ambiente pieno di vitalità artistica, incontra pure grandi scenografici dell’epoca come Raffaele Del Savio e partecipa proprio ai lavori pittorici di allestimento dei palcoscenici operistici negli immensi locali delle Cascine. Si avvicina in questi anni alla pittura a olio e al disegno frequentano specifici corsi a Firenze, ma pure alla poesia dialettale nel solco di un’antica tradizione familiare.
Nel 1994, dopo la morte del padre, decide di tornare a vivere in Mugello, la terra dei suoi antenati. Nella valle conosce e studia la pittura di valenti artisti locali che incontra come Armeno Mattioli, Giulio da Vicchio, Rutilio Muti. Ne viene così stimolato da iniziare la sperimentazione della pittura dal vero, affascinato dai panorami dei casolari rurali e dai colori delle stagioni. Partecipa con successo a mostre collettive e personali, non solo in Mugello ma anche a Firenze e fuori regione ottenendo vari riconoscimenti e premi.
E’ tra i soci fondatori dell’Ass. artistico-culturale “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico” (che gestisce la casa di Giotto), ed è stato tra i coautori del libro dell’associazione “Giotto, la casa, il colle di Vespignano” presentandolo anche in Regione Toscana. Studioso di storia locale antica e medievale, non vanno qui dimenticate le collaborazioni giornalistiche e la sua attività letteraria con vari saggi storici pubblicati: “La panacea nella pigola” (2011), “Il Mugello nel Libro di Montaperti” (2016), “Il Visconte di Ampinana” (2017), “Furono protagonisti” (2019).
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Fabrizio Scheggi
E-mail: fabrizio.scheggi@libero.it
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1 commento
Carissimo Signor Fabrizio,
Lei è figlio di Ettore Scheggi e di Rosanna Galeotti????persone che ricordo,soprattutto ETTORE con tanta simpatia.
Comlimenti per la sua attività storico-letteraria che avevo già apprezzato e conosciuto.