L’ammiraglia della flotta austriaca è la Santo Stefano. Porta il nome del santo cui è dedicata la cattedrale di Vienna. Si spera che quel battesimo la preservi da imboscate e cattivi presagi. E poi c’è un ragazzo cresciuto nella campagna di Vicchio, uno dei tanti intruppati nel regio esercito. Un bell’uomo, Armando Gori, sottufficiale nato a Molezzano da genitori proprietari di una trattoria dove pranzano commercianti e sensali della zona.
Si trattò di un’azione di guerra straordinaria, dove alla pianificazione si sommò l’audacia individuale. Un’impresa che rinfrancò la truppa ed ebbe enorme risonanza nell’opinione pubblica.
Se Borgo celebrava il generale Pecori Giraldi, Vicchio festeggiava il suo eroe. A differenza del primo, appartenente ad una famiglia nobile, il secondo proveniva dal popolo, uno dei tanti soldati partiti dal profondo della campagna nel nome di una patria che spesso nemmeno conosceva. Quei ragazzi fecero il loro dovere con abnegazione, molti di loro non tornarono, chi tornò trovò ad aspettarlo la ‘spagnola’. Anche Armando non fu fortunato. La febbre gli portò via la ragazza proprio nell’anno in cui era asceso agli onori della patria.
La conferma che la fortuna è bigama. Talvolta non basta nemmeno vezzeggiarla per averla amica.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 maggio 2019
4 commenti
Buongiorno,
Mi spiace per Nencini, ma Armando Gori è di Gattaia e non di Molezzano. Infatti è sepolto nel cimitero di Gattaia.
Scusate il campanilismo. Saluti.
Santoni Giocondo
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