BORGO SAN LORENZO – La celeberrima attrice Erica Blanc, venuta qualche anno fa al Teatro Corsini di Barberino per recitare nell’opera Sul lago dorato, racconta come ha iniziato e portato avanti la sua carriera, con generosità e attenzione a non omettere il minimo dettaglio. Ci lascia un messaggio di entusiasmo e amore per la vita che, in questo momento, è da ritenersi prezioso.

Lei è un’attrice poliedrica, ha fatto molto teatro, cinema e anche televisione. Qual è stato il segreto del suo successo? Diciamo che ho dovuto continuamente combattere contro la grave macchina della bellezza. Dovevo convincere gli altri che ero una persona e non solo una bella donna, che la mia testa aveva un cervello, che ce l’avrei fatta anche quando la mia giovinezza sarebbe sfiorita.

E come ha iniziato la sua carriera? Molto giovane. Mio padre faceva parte di una compagnia e, quando avevano bisogno di qualcuno che interpretasse i ruoli da bambino, lo faceva fare a me. Quello è stato il mio inizio, ma non desideravo fare l’attrice. Poi ho iniziato a fare i fotoromanzi. Abitavo insieme ad altri amici, tutti intellettuali, che mi consideravano l’ultima ruota del carro perché non ero di nicchia come loro, ma ero l’unica a guadagnare. La mia prima interpretazione teatrale fu in “Come si parla di un giovane marchese”, ne uscì una critica favolosa. Mi consideravano una rivelazione, sui giornali c’era scritto “Speriamo che il cinema non se la porti via”. Poi ho fatto anche cinema, ma la mia amica Iaia Fiastri fece il mio nome a Giovannini e iniziai a lavorare con lui. Un mio amico poi mi disse poi che Strehler mi cercava. Io risposi “Non reciterò mai con una persona con i capelli blu”, ma poi ci andai. Strehler mi diede da leggere un copione ed io capii subito come lui voleva che fosse fatto. Lui mi guardò negli occhi e disse solamente “Talento”, e se ne uscì dalla stanza ripetendo “talento, talento, talento”. Ero talmente contenta che, quando uscii per strada, vidi un ragazzo a chiedere l’elemosina e gli diedi tutto quello che avevo. Poi conobbi i grandi maestri, la prima volta che Alberto Lionello mi fece fare un provino portai con me tutte le critiche dei giornalisti, come fanno le cameriere con le referenze. Poi feci il provino, mi prese e facemmo Il piacere dell’onestà. Quando Lionello mi disse che il successo, di cui parlavano i giornali, era dovuto anche a me, sono scoppiata in lacrime. Ho iniziato così.

Quello che traspare sia dal suo modo di esprimersi sia da alti suoi interventi è il suo entusiasmo. Purtroppo anche le persone più forti sono messe in difficoltà dal clima contemporaneo. Lei come sta affrontando questo momento? Per la prima volta da tantissimi anni mi sveglio la mattina e mi chiedo “Cosa devo fare?”. Sto vivendo in totale libertà questo periodo in cui non ci sono corse da fare. Ho sempre corso, ora è il momento di fermarsi.

Lei è venuta qualche anno fa al Teatro Corsini di Barberino per recitare in Sul lago dorato con Arnoldo Foà, cosa si ricorda di quell’esperienza? Fu bellissimo, ho un ricordo meraviglioso, è stato uno degli spettacoli più belli in cui io abbia mai recitato. Ho imparato molto a lavorare con Arnoldo Foà, il segreto è ascoltare sempre tutti, perché c’è sempre qualcosa da apprendere.

Lei ha interpretato molti testi classici. C’è un autore teatrale secondo lei significativo per il mondo di oggi? Ogni classico ha sempre qualcosa da dire. Un autore che trovo sempre attuale è Pirandello, penso che sia calzante nel mondo di oggi. Come anche Shakespeare, è un autore che ha risvolti nella contemporaneità. Degli autori moderni, mi piace il teatro americano e francese. Opere come “Divorziamo!” sono rivelatrici della realtà delle cose già durante la lettura del copione. Io ho avuto molto da tutti questi autori.

E quale è uno dei suoi ultimi lavori in teatro? Quartet, con Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini e Cochi Ponzoni. Mi sono trovata benissimo a recitare con loro, il che non è scontato, ma penso che il segreto per andare d’accordo con tutti sia l’impegnarsi al massimo nel proprio personaggio, senza voler insegnare agli altri. Spero che torneremo presto a recitare, ma ci sarà da attendere ancora un po’.

Caterina Tortoli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 novembre 2020

 

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