In queste due opere è racchiuso il mondo di questo artista che vive e sente la bellezza come necessario nutrimento dell’anima, che dà gioia, affetto, bontà e che ha la capacità straordinaria di arrivare all’essenza di ciò che ci circonda, svelandone gli aspetti più profondi attraverso la leggerezza del tratto e un etereo utilizzo del colore.
Antonio Ciccone, è uno dei più grandi artisti figurativi del nostro paese, le cui opere si trovano in musei e collezioni private di tutto il mondo e che già nel 1962 annoverava fra i suoi più entusiastici estimatori John F. Kennedy. Nato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, nel 1954 si trasferisce a Firenze dove frequenta gli studi d’arte di Pietro Annigoni, Nerina Simi e la Scuola Libera del Nudo all’Accademia delle Belle Arti. Dopo un periodo vissuto tra Italia e Stati Uniti (1963-1980) oggi vive e lavora a Firenze dove tiene il suo studio.
La Resurrezione, sulla parete destra, è espressione dell’iniziale percorso pittorico dell’artista, ancora memore degli insegnamenti di Annigoni. In un paesaggio quasi giottesco, fra due quinte di roccia nuda, due soldati dormono accoccolati, mentre uno, in posa plastica, guarda il Risorto che si erge al centro entro una mandorla di luce e attira a sé lo sguardo dello spettatore.
La Crocifissione, l’opera più recente, vede protagonista assoluta la figura di Cristo, arditamente vista di scorcio, dove le braccia aperte trovano nel legno della croce un loro naturale prolungamento a indicare, in un abbraccio universale, l’amore verso tutto il creato. Il Cristo è circondato da pura luminosità data dall’arancio servito per realizzare il triangolo e il cerchio, espressione della luce divina.
a cura di Rossella Tarchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 marzo 2020