BORGO SAN LORENZO – Dal “Salone da Musica Gordigiani” di Villa Striano, nel comune di Borgo San Lorenzo, è andato in scena, mercoledì 25 settembre, lo spettacolo di beneficenza “Puccini, il maestro, la musica, le amanti”. La serata è stata organizzata dall’Associazione Culturale Live Art di Marco Paoli, in collaborazione con “Infermieri, Ostetriche in Teatro”. Un progetto, quest’ultimo, ideato da Paola Bidini che ha lo scopo di raccogliere fondi per aiutare le persone fragili (ovvero quelle che hanno bisogno di costanti cure sanitarie).


L’attività di Live Art non si è mai fermata in Mugello, neppure nel periodo estivo, andando in scena nelle varie località mugellane con spettacoli teatrali quali “Da Vinci al Mugello”, “Vino Divino” e “Io sono il Califfo”. Questa volta Marco Paoli ha ripercosso la vita di Giacomo Puccini, facendoci conoscere un artista sfortunato (vedi la prematura morte del padre e le conseguenti restrizioni economiche) ma con un talento immenso che lo ha reso successivamente uno dei compositori più ricchi e conosciuti della sua epoca. La fortuna di Giacomo inizia con una borsa di studio, patrocinata dalla regina Margherita di Savoia, che gli permetterà di iscriversi al Conservatorio di Milano. Ma il vero colpo di fortuna è l’incontro con l’editore musicale Giulio Ricordi il quale, intuendo il talento di Giacomo, farà nascere e crescere il prestigio del compositore lucchese. Nel frattempo, Giacomo ha iniziato la relazione con Elvira Bonturi, moglie di un droghiere di Lucca, che per lui ha lasciato marito e figli. Puccini la sposerà, la tradirà, tenterà di lasciarla senza mai riuscirci.


Con i primi guadagni inizia a coltivare le sue passioni: le automobili e, in modo particolare, le case. Amante della caccia, inoltre, coltiva in modo spasmodico la passione per il genere femminile che, perseguita fin da giovane, gli procura oltre ai piaceri, anche non pochi grattacapi nella sua vita sentimentale. Un fatto emblematico è la storia di Doria Manfredi, la domestica di Giacomo e Elvira. Ossessionata dalla gelosia, Elvira induce al suicidio la giovane, sospettata di essere l’amante di Giacomo, con tanto di scandalo nel paese e dintorni. Solo in seguito all’autopsia, però, si avranno le prove che il “sommo puttaniere” non si era “invaghito” di lei. Le sue morbose attenzioni erano rivolte alla cugina di Doria, Giulia Manfredi. Tante altre donne sono entrate nella vita di Puccini, contribuendo anche in maniera positiva alla sua carriera.


Una fra le tante è Corinna, una ragazza torinese conosciuta in treno, più giovane di lui vent’anni, alla quale si ispirerà per la composizione de “La Fanciulla del West”. Sybil Seligman sarà l’amante e la confidente fino alla morte di Giacomo. Avrà, quindi, una lunga relazione con la baronessa Josephine von Stangel, che gli ispirerà “La Rondine”. Rose Ader, l’ultimo dei suoi tanti amori, invece, gli ispirerà “Turandot”.
Ovviamente, da perfetto italiano, negherà tutte queste relazioni.
La serata ha avuto come voci narranti Marco Paoli e Sabrina Mallano che, con il suo charme, è riuscita ad ammaliare non solo “Puccini” ma tutto il pubblico presente in sala. Due cantanti d’eccezione, il tenore fiorentino Giorgio Casciarri e la soprano Elena Cavallo, hanno inoltre intervallato lo spettacolo cantando arie del repertorio pucciniano fra le quali “E lucevan le stelle”, “Un bel dì vedremo”, “O soave fanciulla”.
Voce ricca e d’intenso volume quella del tenore Casciarri, che spicca per prodigalità e trova facile espansione negli “a solo” come lo abbiamo sentito in “E lucevan le stelle”. Generosa e passionale quella della soprano Cavallo che si fonde amabilmente con quella dell’amante con sguardi di fuoco, d’indubbio magnetismo. Tutte le musiche sono state eseguite dal pianoforte del Maestro Andrea Sardi, che ha introdotto la serata suonando, in modo impeccabile, “La fucilazione di Mario” tratto dalla Tosca.
Scenografia essenziale, luci soffuse e un pianoforte. Ma l’incanto del Salone Gordigiani ha fatto la differenza allo spettacolo.
La serata si è conclusa con un ricco buffet di pasticcini e spumante, offerti dalle associazioni “Live Art” e “Infermieri, Ostetriche in Teatro”.


L’ acustica perfetta del Salone da Musica Gordigiani, unitamente all’estensione vocale dei due cantanti, avrà senz’altro rallegrato i cuori della cantante lirica Giulietta Gordigiani e di suo marito, il barone e violoncellista Robert von Mendelssohn (penultimi proprietari della villa), visibilmente presenti nei due quadri appesi alle pareti. Giulietta era avvezza a invitare in villa personaggi illustri per allietare, con il bel canto, le lunghe serate estive. Stasera, per un attimo, la baronessa avrà visto materializzarsi il suo sogno: la destinazione di Villa Striano, lasciata in eredità alla “Casa di Riposo per Musicisti Giuseppe Verdi” di Milano, con lo scopo di realizzare in questo luogo un centro per suonatori bisognosi affinché le note della loro musica riecheggiassero per sempre nella valle del Mugello. Progetto, ahimè, mai realizzato dalla fondazione beneficiaria, a causa della sismicità del Mugello, che preferì realizzare tale lavoro in un immobile sulle rive del Lago di Garda.
Quando si dice il destino…

Carla Gabellini
Foto Giorgia Baluganti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello

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