In questi giorni di quarantena sono diverse le cose che ci mancano, due su tutte viaggiare e fare attività fisica. Marina Ciappelli, scrittrice dicomanese, ci propone una valida alternativa che racchiude entrambe. Si tratta di “Repeack Ball” il suo nuovo romanzo che è anche il nome di un nuovo sport ed è soprattutto un viaggio nel mondo giovanile.

Che cosa racconta Repeak Ball?
È il nome di uno sport, nuovo e frenetico, ma è anche un’avventura frizzante e giovanile. La storia di un gruppo di giovani come noi, come lo siamo stati o come lo sono i nostri figli, che insieme e a dispetto di tutti i loro problemi adolescenziali, cercheranno di vincere il campionato di Repeak Ball, oltre a vincere le sfide che ogni giorno la vita riserva a ciascuno di noi.
Un libro che piace ai giovani perché parla di loro e agli adulti perché parla di ciò che sono stati e li aiuta a ricordare gli errori fatti, le scelte giuste o sbagliate, il rapporto col mondo degli adulti, ora che gli adulti sono loro.

Un libro che è protagonista anche di una piccola iniziativa di beneficenza. Ce la spieghi? In tempi di Pandemia da Corona Virus credo che ognuno di noi debba aiutare gli altri, per come può e quando può. Quando ho avuto bisogno io c’è stato chi lo ha fatto e credo che ora tocchi a me. Come spiego sulla mai pagina facebook ho messo in vendita 50 copie di questo libro al prezzo di 10 euro; il 50% del ricavato verrà raccolto entro il 1 giugno, o prima in caso terminassi tutte le copie, dopodiché devolverò con bonifico bancario la somma ricavata all’Ospedale Pediatrico fiorentino, aggiungendo di mio ciò che mi avanzerà dopo la ristampa di altre copie. Praticamente ho deciso di non guadagnarci niente, mi basta soltanto poter ristampare con la speranza che tutto questo allarme sanitario termini al più presto e di non trovarmi impreparata e sprovvista del romanzo Repeak Ball per quando torneremo in pista agli eventi letterari! Ovviamente i nomi di tutti coloro che mi avranno aiutata verranno inclusi nella donazione, se lo desidereranno. Ho scelto il Meyer perché i bambini sono il futuro e perché da qualche parte dovevo iniziare. Sì perché non ho intenzione di fare di questa iniziativa un caso isolato, prima o poi ne rifarò un’altra.

Serena Pinzani
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 aprile 2020

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