MUGELLO – Un piccolo nucleo di edifici nella campagna mugellana. Qualche abitazione residenziale, i fabbricati di una azienda agricola e l’antica chiesa di Santa Maria a Soli. Poco più a sud anche una cappella, Santa Caterina a Soli. Mosso dalla curiosità per il toponimo “Soli”, inusuale rispetto ad altri che si trovano ripetuti in diverse parti della Toscana e d’Italia (come ad esempio Novoli, Trebbio, Cafaggio, La Luna, Mercatale), ho costruito una ipotesi suggestiva. Forse un azzardo. E se “Soli” fosse ……..

La toponomastica, cioè la denominazione di luoghi, città, paesi, case sparse, strade, fiumi e torrenti, montagne e colline, mari, ha una grande valenza storica. Spesso, proprio correlata ad una denominazione, a volte anche apparentemente poco comprensibile, può celarsi l’origine che ne ha determinata la dicitura. Perciò il nome di una località della campagna mugellana, racchiusa nella geometria di un triangolo scaleno, fra Galliano, Gabbiano e Bosco ai Frati, desta non poca curiosità: “Soli”, un gruppo di case sparse, una chiesa, una cappella.

Anche se quella che è considerata la prima citazione documentale risale al 1066, sicuramente l’insediamento è precedente di alcuni secoli. Vi abitarono gli Ubaldini da Soli, feudatari di gran parte del Mugello, fino al XVIII secolo; sede di un antico castello ad uso del podestà, o del giusdicente, già dal XIII secolo, quando il Vescovo Ardingo ne prese il patronato sottraendola proprio al dominio degli Ubaldini. Una comunità rurale che disponeva di ben due edifici religiosi, tuttora esistenti, la chiesa di Santa Maria e la cappella di Santa Caterina.

Ma veniamo, e come ho anticipato in maniera suggestiva, ad una possibile origine del nome. Intendiamoci, lasciando da parte l’etimologia, almeno nell’accezione del termine, una disciplina che ha bisogno di essere supportata da basi linguistiche che non riesco a correlare al toponimo “Soli”. Ebbene per sviluppare una teoria indiziaria, che certo ai più potrà apparire labile, indico due città antiche, oggi siti archeologici, una in Turchia l’altra nell’isola di Cipro. Entrambe recano lo stesso nome “SOLI”, in greco “Σόλοι” o “Sòloi”. Ma ancorché derubricare la fattispecie a casualità o coincidenza fortuita, che dir si voglia, continuo questa narrazione.

La città di Soli in Turchia, era un porto della Cilicia, a una decina di Km. dall’attuale Mersin, si dice sia esistita fin dal VII secolo a.C., poi distrutta nel I secolo a.C., ricostruita poco dopo da Gneo Pompeo Magno (63 a.C.). Ai giorni nostri ne restano solo le rovine.

L’altra Soli a Cipro, era una delle dieci città stato dell’isola. Le scarse notizie sulla sua edificazione si attestano attorno al V secolo a.C.. A differenza della omonima città turca, qui si formò una notevole comunità cristiana e, probabilmente, già dal IV secolo (d.C.) venne istituita la sede vescovile. Incerta è la titolarità su chi sia stato il primo vescovo, alcune fonti indicano Sant’Ausibio, altre Sant’Eusebio. A seguito dell’invasione araba, fra il 647 e il 649, Soli come altre città di Cipro venne saccheggiata e la diocesi soppressa, i cristiani cacciati. Riconquistata dai bizantini nel 964 lentamente sprofondò nel declino. Oggi ne rimangono i resti archeologici di epoca romana.

Dunque è su quest’ultima Soli, antica città di Cipro, cristiana, sede vescovile, che concentro l’attenzione. Soprattutto, nella cronologia degli avvenimenti, il periodo dell’invasione araba nel VII secolo. Negli anni bui della storia in generale, con scarsità di documenti e di resoconti su fatti e circostanze. Ecco il fondamento di una ipotesi suggestiva che potrebbe correlare la fondazione di Soli nel Mugello ad opera di esuli cristiani da quell’isola, una nuova Soli. Forse. La tesi troverebbe il sostegno anche sulla presenza dei monaci basiliani (da San Basilio Magno, monaco, santo greco e dottore della Chiesa) nel vicino luogo di Bosco ai Frati, ricordato proprio per il loro insediamento nel VII secolo. Anch’essi osteggiati in qui territori e infine costretti all’esilio. Chissà, coincidenze oppure fantasie. Quella denominazione “Soli” di certo incuriosisce. Una storia antica, forse non da riscrivere ma che lascia degli interrogativi.

Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 Maggio 2021

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