“La forza è la prima sensazione che regalano le opere di Francesco Galeotti coinvolgenti sia per l’incanto dei colori potenti e vivaci sia per l’abbondanza degli elementi compositivi: si vedano infatti il Teatro delle gallinelle o l’Albero della vita, soggetti più volte replicati e ricchi di varianti intensamente fantasiose. La forza del Galeotti è alla radice della sua scelta coraggiosa di dipingere già durante gli anni della sua prigionia in Egitto (1943-1947), per superare il dolore, poiché, come egli stesso afferma nel suo Inizio all’arte, decise di “ripigliare quelle ombre”, per dare loro “quello che mancava”. Sono parole solo in apparenza semplici, che in realtà richiamano alla mente un racconto antico. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia (XXXV, 151) racconta che il primo ritratto nacque dall’ombra proiettata sul muro dal volto del giovane amato dalla figlia del vasaio Butades.
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