BORGO SAN LORENZO – I social sono croce e delizia di questi anni. Danno voce a tutti, si leggono concetti orribili e preziose incursioni nel bello e nei ricordi di una comunità o di un paese. Man mano che si è preso a districarsi nelle tastiere e nella rete, stanno emergendo esperienze significative. Cominciò il buon Luca Varlani a aprire un gruppo di immagini di vecchie cartoline, e subito valenti appassionati collaborarono spontaneamente condividendo foto pescate qua e là, nei gruppi fiorentini e toscani, sia del Mugello in generale che di specifiche località.

Da Montelleri a Bivigliano, per dire. Arrivarono in breve tanti volontari, da Claudio Guidotti a Giacomo Poli, fino agli ultimi che hanno portato piccole gioie e svuotato le valige di soffitta, da Alessandro Francolini a Mario Graziani e poi non cito più nessuno per non fare troppi torti a un numero veramente alto di persone che hanno conferito materiale. A dire il vero c’è un bel problema di tutela della proprietà, perché trovi sempre qualche furbetto che spaccia per proprie immagini che ha catturato sulla rete.

Come può raccontare Andrea Lapi, che vede pubblicate proprie foto (non cartoline, ma sue opere d’ingegno) senza vederne mai indicata la fonte, il giusto riconoscimento, almeno morale. Quindi opportunamente nelle foto sono sovrimpresse diciture tese a salvaguardarne la titolarità. Un materiale enorme e bellissimo. Pezzi di paesaggi, di vie, di quartieri che sono stati modificati con nuovi insediamenti e trasformazioni. Perché non organizzare una “Mostra” di queste cartoline? Una rassegna temporanea magari dedicata a un solo paese, in relazione alla quantità di materiale raccolto, una “Mostra” che possa essere visitabile in modo virtuale anche dopo, la pubblicazione di un catalogo con tutte le immagini esposte, la creazione di un CD o USB e altro ancora.

Durante il periodo si potrebbe organizzare pure qualche “riflessione” sulla trasformazione dei nostri posti, il degrado dei centri storici che erano il salotto buono delle località, l’assedio di auto che sta stravolgendo in modo progressivo la nostra esistenza e il riverbero che c’è sulle relazioni sociali, sul nostro essere comunità. Naturalmente lo stesso potrebbe essere duplicato nelle località dell’intero Mugello, con una esposizione ragionata per non perdere queste memorie. La memoria minore, forse nostalgica, ma anche di un bilancio di ciò che abbiamo saputo fare in un secolo di storia minima.

Comune, Assessorato alla Cultura, associazionismo, Pro Loco, agenzie e soggetti privati operanti nella comunicazione, informazione, editoria, perché non provare a stendere insieme un progetto che in qualche mese possa concretizzarsi?

Massimo Biagioni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 marzo 2022

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