Come può uno scienziato attivista dell’Unione Atei Agnostici e Razionalisti essere letteralmente sedotto da un prete che nell’Ottocento dedicò tutta la sua vita allo studio e alla divulgazione dell’apicoltura? Lo spiega Marco Accorti nel libro dal titolo Giotto Ulivi prete e apicoltore. Ovvero il tempo non sempre è galantuomo (Edizioni Montaonda, San Godenzo, 2017). Leggendolo si intuisce che l’Ulivi rappresenta l’alter ego dell’autore, uno studioso fiorentino di apicultura noto in Italia per la sua passione civile e per la sua attività di ricerca sul ruolo insostituibile che api e miele svolgono dal punto di vista ecologico e sociale come preziosi indicatori della qualità ambientale. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2012, le persone e le associazioni che avevano beneficiato della sua amicizia e delle sue indagini scientifiche hanno voluto che fosse pubblicato il materiale raccolto nel corso di un trentennio sul prete mugellano, divenuto il protagonista di una “splendida ossessione” (come la definisce Andrea Terreni nell’introduzione). Infatti nel 1992, in occasione del centenario della morte di don Ulivi, l’Accorti fondò scherzosamente un “Giotto Fan Club” che avrebbe dovuto rendere giustizia dell’oblìo in cui questo grande personaggio era stato relegato. Scrisse così un divertente articolo su una rivista locale riferendo le poche notizie biografiche sul prete apicoltore non nascondendo l’empatia per suoi dati caratteriali e per l’instancabile fervore con cui aveva diffuso i risultati dei suoi esperimenti allo scopo di alleviare la miseria della popolazione rurale.
Il libro, utilissimo per conoscere gli scritti di don Giotto Ulivi e dei suoi estimatori, è la testimonianza dell’interesse che questo singolare personaggio suscita ancor oggi. Purtroppo Marco Accorti non ha potuto portare a termine la sua difficile ricerca per trarne un saggio storico, come ha invece fatto per l’apicoltore ticinese Agostino Mona. Nessuno potrà collaborare con lui, come auspicava nel lontano 1992, per festeggiare il secondo centenario della nascita di don Giotto Ulivi (5 aprile 2020) ma dovremo fare in modo per rispondere al suo appello perché questa ricorrenza non passi sotto traccia.