Il piccolo agglomerato di Casale appare come un luogo di altri tempi, un borghetto di piccole case adagiato sul fondo di una depressione naturale che ricorda la forma di una conchiglia; un mondo da fiaba poco distante da San Godenzo, sulla comunale per Castagno. Il paese è collocato a 600 metri di quota, dove il degradare spontaneo del Falterona sembra smussare l’arcigno dei suoi contorni nei tratti più morbidi  dei contrafforti più bassi della montagna.

Casale è senza dubbio uno dei luoghi più antichi e appartati del Mugello del quale si ignorano le origini ma che si distingue per qualità uniche di aggregazione e comunità coesa.

Già all’inizio dell’XI secolo infatti, gli era attribuito  l’appellativo di “Villa”, il termine identificativo dei piccoli centri rurali adottato nella corografia medievale, momento storico in cui probabilmente anche questo piccolo borgo si trovò inglobato nell’immenso feudo che i Conti Guidi possedevano nel territorio di San Godenzo. E furono proprio i Guidi all’inizio del Trecento con la loro politica organizzativa, a concedere a questo popolo speciali Statuti rurali che regolavano norme economiche e amministrative della zona.

Era l’inizio di un particolare disegno di inedito organismo sociale che sarebbe cresciuto e maturato nei secoli successivi, assumendo progressivamente una propria identità fino ad ottenere in epoca granducale, il dovuto riconoscimento dagli organi ufficiali di Stato che gli conferirono il titolo di “Comunello”. Un’identità che persiste ancor oggi, leggibile come eccezione o rarità nazionale, inglobata nel sistema degli Usi Civici, quei beni cioè che appartengono alla popolazione locale, sostenuti e governati da un proprio Consiglio di Amministrazione eletto fra i residenti e riconosciuto dalle leggi del nostro paese.

San Niccolò a Casale -Facciata

Il riferimento spirituale di questa singolare realtà civica è da sempre identificato in San Niccolò, delizioso esempio di chiesetta di montagna edificata nelle prime decadi dopo il Mille sopra una collinetta che guarda l’abitato da nord-est.

L’edificio orientato secondo i canoni architettonici adottati nei luoghi di culto più antichi, è costruito con bozze di arenaria ben squadrate e disposte a filaretto, che esaltano ogni aspetto dello stile romanico puro.

Nelle ultime decadi del Novecento la chiesa versava in precarie condizioni strutturali, con evidenti problemi di staticità che la rendevano quasi inagibile. La vetustà, il terremoto del 1919, gli eventi dell’ultimo conflitto mondiale, avevano indebolito l’edificio tanto da rendere impellente un radicale restauro.

San Niccolò a Casale – Abside

Secondo il progetto e la guida dell’Arch. Alberto Raimondi, la chiesa fu praticamente smontata e mirabilmente ricostruita nel rispetto del proprio stile architettonico, conservando dove possibile, parti dell’elevato originale. Con funzione solenne era restituita al culto e al popolo di Casale il 6 giugno 1993.

Frutto di quell’esemplare intervento di restauro, la chiesa si presenta oggi con facciata a capanna sulla quale si apre un bel portale di pietra preceduto da un piccolo sagrato anch’esso pavimentato con lastre di arenaria. Il campanile a torre, in antico eretto sulla parte sinistra della facciata, fu ricostruito a vela e traslato sul retro dell’edificio nel 1939, per essere nuovamente ricostruito nella stessa forma durante l’ultimo restauro, collocato ancora in analoga posizione accanto alla piccola abside.

San Niccolò a Casale – Interno

L’interno è ad unica navata, coperto a travatura lignea e si propone come luogo di forte suggestione mistica, rilasciata dalla severa nudità della pietra a vista che induce spontaneamente al raccoglimento e alla preghiera. Il presbiterio, leggermente rialzato rispetto all’aula, si conclude nell’abside semicircolare, interrotta a sua volta da una stretta monofora strombata che unita all’occhio della facciata, costituisce l’esigua sorgente di luce naturale che illumina l’ambiente. Qui, forse più che all’esterno, è apprezzabile il carattere romanico della struttura che si manifesta in alcuni elementi costruttivi come l’archivolto del portale di sacrestia o l’arco a sesto ribassato sopra la porta d’ingresso.

San Niccolò a Casale – Monofora dell’abside

Sulla parete di destra si aprono due nicchie non originali, una delle quali reca incisa sulla chiave dell’arco la data MCMXLI. La prima nicchia in prossimità della porta d’ingresso, accoglie un altare interamente di pietra eretto da Giani Francesco “per grazia ricevuta alla Vergine Santa nel 1924”. Nella parte superiore, racchiuso in una cornice di legno mistilinea, è un bel dipinto di Ferdinando Gotti realizzato nel 1862. L’opera rappresenta la Vergine del Carmelo nell’atto di donare lo scapolare a San Simone Stock.

Vergine del Carmelo dona lo scapolare a San Simone Stock -Ferdinando Gatti -1862

Accanto a questo altare è un piccolo tabernacolo con porticina di legno e cornice di pietra, recante la corona e il simbolo mariano stilizzato.

Scheda e foto di Massimo Certini

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –  marzo 2019

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