Santa Maria a Ficciana

La sagoma quadrangolare cuspidata del campanile di Santa Maria a Ficciana si staglia nitida sopra una collinetta erbosa sulla destra della comunale che da San Godenzo sale a Castagno d’Andrea, seguendo il corso del torrente Dicomano.

La chiesa ha origini molto antiche e non ben definite, con le prime note documentabili risalenti al 1276. L’attuale costruzione poggia le basi su una struttura più antica appartenuta a un “gardingo” o fortilizio dei Conti Guidi del quale costituiva forse la cappella castrale.

Il luogo di grande importanza strategica, rivestiva insieme all’analogo presidio di Monte a Onda sull’altra sponda del fiume, un ruolo essenziale per il controllo della viabilità locale che si univa al Falterona.

Tracce della rocca di Ficiano sono ancora intuibili nel paramento posteriore del complesso parrocchiale, con una feritoia che interessa la parte absidale della chiesa e un logoro ma ancora leggibile emblema mediceo, simbolo della crescita della casata cittadina e dell’avvento della Repubblica anche in questa zona remota dell’Appennino. Altri segni della primitiva struttura castrale emergono nitidi nella muraglia che costituisce la parete sinistra della chiesa, anche se alcuni corpi di fabbrica aggiunti posteriormente, negano ampiezza ed estensione del manufatto originale.

Fin dal principio il suolo parrocchiale comprendeva un circuito di oltre nove miglia, esteso fino alla Colla dei Tre Faggi, inglobando zone remote e difficilmente raggiungibili come Pretella, Metate, Arzale, Sambuchello.

Alla fine del seicento la parrocchia di Santa Maria a Ficciana aveva ormai conseguito la propria identità strutturale, comprensiva di 18 “fuochi” (famiglie) e 92 “bocche” (persone), che lavoravano una cinquantina di appezzamenti di “terra arativa, zappativa, marronata e castagnata”. Apparteneva alla chiesa anche il podere di Gamberali con casa da lavoratore e annessi. L’insieme di questi beni produceva una rendita annua di “70 scudi in circa fra robbe e danari”.

Da una relazione di don Francesco de Conti da Spaliena, parroco nel 1706, apprendiamo poi che “la chiesa è stata fondata dal Popolo che ne assume il titolo di Compatrono assieme ai Padri della SS. Annunziata di Firenze. Il campanile ha una sola campana ed è posto sopra la porta che guarda a settentrione, con l’occhio nella facciata. Ha una sola navata con pavimento parte di mattoni e parte di terra battuta. Gli altari sono due; il Maggiore dedicato alla Vergine Annunziata davanti al coro di legno di castagno e l’altro in Cornu Evangeli della Madonna dei sette dolori”. Singolare la collocazione del “confessionario” descritto fuori dalla chiesa. Ancora all’aperto, davanti alla porta, era il luogo delle sepolture, perché la chiesa non disponeva del Camposanto. La canonica è descritta all’epoca con un solo piano abitabile, unita alla chiesa da alcuni ambienti adibiti a sacrestia solo alla fine del Settecento, momento in cui la chiesa è munita anche di una tela dell’Assunta posta sopra l’Altar Maggiore.

Un aspetto che sarebbe rimasto invariato almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale quando quando il complesso rimase semidistrutto dalle mine tedesche. Nella ricostruzione post-bellica si recuperarono solo alcuni elementi dell’antica struttura, modificando in parte l’architettura della chiesa e soprattutto l’aspetto della canonica.

Il complesso che vediamo oggi presenta, infatti, un corpo di fabbrica di servizio alla chiesa elevato su due piani e di cubatura importante. Il campanile è stato traslato nella parte retrostante del complesso creando un aspetto gradevole e ben distribuito dei volumi. Il paramento esterno della canonica è in bozze a vista di pietra quadra, ben distribuite e allineate; l’ingresso della stessa, un tempo ad ovest, si apre ora sul lato nord.

Santa Maria a Ficciana – Emblema mediceo
Santa Maria a Ficciana- Feritoia parete posteriore della chiesa

Esternamente la chiesa presenta tracce della muratura originale, soprattutto nella parete di sinistra e nella parte bassa della facciata, con una pietra che porta incisa la data del 1589, probabilmente riferita ad un importante restauro.

Santa Maria a Ficciana – interno

L’interno coperto a cavalletti presenta un’aula completamente intonacata con l’Altar Maggiore di pietra, sorretto da lesene laterali e timpano arcuato e modanato recante la figura a rilievo di un angelo, sotto la mensa è ancora leggibile l’epigrafe: “Maria Vergine Assunta in cielo prega per noi nel giorno dell’afflizione – Jacopo Colacchioni MDCCLXXIV”, anno di costruzione dell’altare. Entro una cornice rettangolare modanata, l’altare accoglie un quadro della Vergine Assunta realizzato dal pittore borghigiano Dreoni nel 1960.

Vergine Assunta – Dreoni 1960

Sulla parete di sinistra, superato un archetto a tuttosesto, si accede a una semplice cappella realizzata sopra la vecchia stanza mortuaria con lo scopo di ampliare lo spazio di preghiera; sul fondo della cappella è collocato un piccolo altare di pietra con mensa sorretta da mensole a voluta.

L’ultimo sacerdote in Ficciana è stato don Angelo Mazzocca nel 1972, allora parroco anche di San Niccolò a Casale. Da quel momento la chiesa non avrebbe più disposto ufficialmente di un parroco, officiando solo saltuariamente, tuttavia il complesso gode ancora di un ottimo stato strutturale dovuto a ripetuti interventi di restauro conservativo, l’ultimo dei quali avvenuto nei primi anni del Duemila.

Scheda e foto di Massimo Certini

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –  marzo 2019

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version