Il 3 febbraio 1622 l’ Arcivescovo di Firenze dà parere affermativo alla richiesta di Andrea Bertini, Girolamo Fabbri e Giovanbattista Eschini per erigere un oratorio nel campo di proprietà dei Bertini sopra il palazzo dove si tiene Ragione (Palazzo dei Capitani) e la casa dei Melli (oggi Palazzo Filipponi, residenza comunale). I lavori sono completati intorno alla seconda metà del secolo. Nel 1807, per adeguarsi all’ editto di Saint Cloud, viene costruito il cimitero a fianco dell’ oratorio diviso in quattro settori e che sostituisce le vecchie pratiche sepolcrali all’ interno di santo Stefano. Si giunge, quindi, al 1824, quando la chiesa parrocchiale viene chiusa perche’ pericolante e si trasporta il Santissimo al Sant’ Antonio dove si celebravano le funzioni, ma essendo l’edificio piuttosto ridotto parte dei fedeli sono costretti a rimanere sotto il loggiato per ascoltare la messa. Nel 1922 alcuni lavori vengono effettuati per solennizzare il III centenario della fondazione.
All’interno, i tre altari secenteschi hanno cornici in stucco decorato a rilievo che contengono tre dipinti a olio su tela: sull’altar maggiore i Santi Antonio di Padova, Carlo Borromeo e marco, contornati da tredici immagini raffiguranti loro miracoli; sull’altare di destra San Cristoforo, su quello di sinistra, l’Apparizione della Vergine, attribuibile al pittore toscano Pietro Confortini, attivo nel XVII secolo.
L’arredo è composto da due armadi secenteschi, da un confessionale del XIX secolo e da un pregevole lampadario in cristallo di manifattura veneziana.
Notevole anche la Via Crucis in ceramica policroma, opera di Tito Chii (1898-1947), recentemente restaurata.
Oggi l’edificio è chiuso al pubblico, in attesa di interventi di consolidamento.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 dicembre 2024