MUGELLO – Questa non vuol essere certamente una critica al servizio bibliotecario in Mugello, che da molti anni è davvero un servizio ben organizzato e articolato. Uno dei pochi, peraltro, dove funziona l'”essere in rete”, in quanto le singole biblioteche sono collegate l’una all’altra, si scambiano i libri per il prestito interbibliotecario e, nell’insieme, sono sicuramente l’istituzione culturale di maggior impatto e radicamento in Mugello-Val di Sieve.

Ma abbiamo notato, negli ultimi anni, un certo calo di attenzione verso le sezioni locali delle singole biblioteche mugellane. Il “fondo locale” è lo “scaffale”, più o meno ampio, che in ogni biblioteca raccoglie i libri mugellani. E’ uno dei cuori della biblioteca, uno spazio unico, perchè raccoglie volumi che riguardano direttamente il territorio, in tutte le discipline possibili. Libri spesso rari, a bassa diffusione, pubblicati da piccoli editori o addirittura in proprio. Ma che rappresentano la rassegna più completa e approfondita di arte, storia, cultura, economia, scuola, modi di vita, fotografie d’epoca, del nostro Mugello.

Facile comprenderne quindi la preziosità e l’unicità. Ogni biblioteca dovrebbe raccogliere tutto quello che si pubblica in Mugello e sul Mugello. Un tempo questo veniva fatto in modo sistematico. Ora invece qualcosa si è inceppato, perché – basta dare una scorsa al catalogo unico delle biblioteche mugellane – ci sono notevoli lacune, e soprattutto i libri mugellani, quando va bene, sono in una o due biblioteche, e non in tutte. Così facendo le sezioni locali si impoveriscono e perdono il loro senso.

Non pensiamo che sia disattenzione da parte degli operatori nelle biblioteche. Probabilmente incidono le pastoie burocratiche negli acquisti, ma certo sorprende che tanti libri di Mugellani o sul Mugello, usciti negli ultimi anni non siano negli scaffali delle biblioteche, o comunque in poche, troppo poche, biblioteche mugellane.

Qualche esempio? Il libro sulla storia del Teen Club è uscito da più di un anno, ma lo cerchi invano nel catalogo del sistema bibliotecario; sei anni fa uscì un importante studio sul professor Mario Bini, scultore borghigiano, ma nessuna biblioteca questo libro ce l’ha, neppure Borgo San Lorenzo dove il libro è stato presentato. Lo stesso si può dire del romanzo di Paolo Cocchi, ex-sindaco barberinese, presente solo a Firenzuola, o del catalogo dell’ultima mostra dei ferri taglienti a Scarperia. Solo in due – Borgo e Barberino – hanno l’interessante diario, uscito ormai più di un anno fa, di Fulvio Tucci sulla seconda Brigata Rosselli a Ronta, e solo tre biblioteche – Borgo, San Piero e Barberino – hanno la fondamentale opera sulla storia geologica del Mugello di Giuliano Ridolfi, uscita ormai diversi anni fa.

L’elenco completo purtroppo sarebbe lungo: quest’anno è stato presentato a Ingorgo Letterario a Borgo un romanzo “La Poggiola delle Ginestre”, ambientato in Mugello, ma non lo si trova in nessuna biblioteca comunale. Allo stesso Ingorgo è stato presentato il testo di Alfredo Altieri “La grande vallata”, ma lo ha acquistato finora solo Firenzuola. Il libro del luchese don Mario Landi su don Milani, peraltro edito da una casa editrice nazionale non c’è da nessuna parte, nemmeno a Borgo (pur essendo l’autore borghigiano) né a Vicchio (dove i libri su don Milani ci dovrebbero essere…). Qualche tempo fa venne presentato il libro “Racconti di Polcanto”: l’ha comprato qualche biblioteca? Nada. C’è un libro della sezione soci Unicoop di Barberino dal titolo “Barberino a tavola”: non ce l’ha nessuno. Il volume sui “30 anni per Dino Campana”, a consultare il catalogo unico mugellano, manca perfino a Marradi, così come da nessuna parte si trovano i libri di Don Angelo Vallesi, e quasi tutti i testi della psicologa berberinese Susanna Fontani. Del resto anche il recente libro di Luchi dedicato a Barberino di Mugello, c’è solo in quella biblioteca. La raccolta di poesie “Autori di versi”, che raccoglie numerosi poeti di tutto il Mugello c’è solo a Borgo e a Barberino, il libro su Firenzuola e la linea Gotica, è interessato solo a Firenzuola e Vicchio.

Che fare? Intanto gli amministratori locali, e in particolare gli assessori alla cultura, dovrebbero prender coscienza del problema. E dell’importanza che le biblioteche locali abbiano tutte un fondo mugellano ben dotato (tanto più che molte delle opere in questi fondi sono escluse dal prestito, proprio per “proteggerle”). Un ruolo decisivo potrebbe averlo soprattutto l’Unione dei Comuni del Mugello: c’è un Centro servizi del Sistema bibliotecario Mugello – Val di Sieve. Ebbene, potrebbe assumersi l’onere di effettuare gli acquisti di questi volumi, da distribuire poi alle biblioteche di ciascun comune; i bibliotecari segnalano i volumi locali dei quali hanno notizia, e il Centro Servizi dell’Unione provvede al reperimento e all’acquisto centralizzato. Magari recuperando anche quei titoli finora “dimenticati”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 Febbraio 2023

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