Una delle figure più importanti, nel panorama culturale di Firenzuola, è senza dubbio Tito Casini. Su d lui esistono numerose sue biografie e scritti critici.

Nato a Cornacchiaia nel 1897, da un’antica famiglia del luogo di solide tradizioni religiose e assai legata alla propria terra: suo zio era don Stefano Casini, pievano della locale chiesa di San Giovanni Decollato e scrittore e storico; suo fratello, don Leto, si prodigò nel periodo delle leggi razziali, per difendere e assistere numerose persone di religione ebraica, tanto da meritarsi, da parte dello Stato di Israele, il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni “.

Dopo aver frequentato la scuola elementare di Cornacchiaia, compì, verosimilmente, i suoi studi ginnasiali e liceali presso il Seminario di Firenzuola. Si laureò in legge a Pisa, ma non esercitò mai la professione di avvocato in quanto, per la sua rigorosa morale, non si sentiva di difendere in giudizio, e magari di fare assolvere, persone colpevoli di un un qualche reato. Volse, quindi, i suoi interessi verso ambienti della cultura letteraria fiorentina degli anni ’20.

Nel 1929, insieme a Papini, Bargellini e Giuliotti, fondò la rivista “ Il Frontespizio “, che fu pubblicata fino al 1940.
Sempre nel 1929 dette alle stampe anche il suo primo lavoro: “La bella stagione”. Fu l’inizio di una lunga carriera di scrittore che lo portò a pubblicare ben 26 libri, fra i quali ricordiamo: “I giorni del ciliegio”, “I giorni del castagno” (articolo qui), “Al fuoco e all’ombra”, “Per un’Italia migliore”, “Medicina”.

I protagonisti dei suoi racconti sono spesso i poveri, gli umili, gli ultimi, persone che incontrava tutti i giorni, persone che dal basso facevano la storia di Cornacchiaia. Li faceva protagonisti e li rendeva importanti, dando loro un senso di dignità che il mondo non riconosceva loro e focalizzando l’attenzione del lettore, non sulla condizione sociale ma sulla loro dimensione umana e morale.

Fu scrittore dei poveri che rimase povero in spirito egli stesso, rifuggendo da quegli onori che la sua professione avrebbe potuto dargli. Fu narratore di storie e di luoghi del suo paese dal quale non volle mai separarsi e dove, anche quando si era ormai trasferito a Firenze, tornava spesso e per lunghi periodi.

Fu difensore del mondo e della vita rurale visti come baluardo della cultura cattolica nei confronti del laicismo che avanzava. Questa strenua difesa delle tradizioni lo portò a non cogliere i segni di rinnovamento della Chiesa, facendolo scherare decisamente su posizioni molto critiche nei confronti del Concilio Vaticano II (fece scalpore, nel 1968, il suo libro “La tunica strappata”; e questo lo portò anche, a torto, a venire emarginato dalla cultura ufficiale dagli anni settanta in poi, non riconoscendo quello che di buono c’era nel suo messaggio letterario: quella attenzione per i più deboli e quella difesa delle tradizioni di solidarietà e del mondo rurale che oggi in tanti stanno riscoprendo.

Il suo è un mondo contadino, forse idealizzato, popolato di persone che conducono una vita modesta ma dignitosa, persone che vivono del loro lavoro e che vivono in pace con se stesse e con il mondo. Sono l’emblema del povero evangelico, distaccato dalle ricchezze ma attaccato agli affetti e con una profonda fiducia nel Signore.

Se poi si volesse definire Tito Casini in poche parole si potrebbe utilizzare quelle con le quali Nicola Lisi, scrittore di Scarperia, e con lui animatore del “Frontespizio, ce lo descrive nella sua “Antologia degli scrittori cattolici”: “Avvocato per laurea e per gli occhiali a stanghetta, per tutto il resto colto, intelligentissimo montanaro, esaltatore e difensore di tutto ciò che vive e si muove all’ombra del suo campanile”.

Tito Casini morì nel 1987, riposa nel cimitero di Cornacchiaia.

Sergio Moncelli


BIBLIOGRAFIA – Le opere

Bibliografia papiniana 1902-1927 – 1927

La bella stagione – 1929

I giorni del ciliegio – 1931

Il poema dei Patriarchi – 1932

I giorni del castagno – 1933

Al fuoco e all’ombra – 1934

La vigilia dello sposo – 1935

Il pane sotto la neve – 1935

Catechismo popolare in versi – 1935

San Vincenzo de’ Paoli – 1937

La parrocchia – 1937

Il rosario – 1938

Storia sacra – 1939

San Francesco Saverio – 1940

Intermezzo – 1942

Per un’Italia migliore – 1943

Medicina – 1947

Storie e fatti veri: 26 racconti – 1951

“Per loco eterno”. Il viaggio oltremondano di Dante narrato in prosa – 1952

Il libro delle origini : storia epica dei patriarchi – 1954

La Santa cintura : storia della reliquia mariana che si venera nella Cattedrale di Prato – 1954

Novelle medievali – 1958

Il dilettoso monte – 1965

La tua stella – 1965

Maremma amara – 1965

Francisco Javier – 1965 (lingua spagnola)

La Tunica Stracciata. Lettera Di Un Cattolico Sulla ‘Riforma Liturgica’ – 1967

Dicebamus heri… La “tunica stracciata” alla sbarra – 1968

Super flumina Babylonis – 1969

L’ultima messa di Paolo VIsogno di una notte d’autunno – 1970

Elia Dalla Costa: vita e magistero – 1972

Nel fumo di Satana. Verso l’ultimo scontro – 1976

Nel nostro piccolo paese – 1980

 

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