A Sant’Agata nasce il Percorso storico-culturale
SCARPERIA E SAN PIERO – Sant’Agata vuole far conoscere la sua storia agli abitanti in primo luogo, ma anche ai tanti turisti che sempre più numerosi la visitano, perché attratti dai suoi tesori (la Pieve e i tre musei) o perché di passaggio quali moderni pellegrini della Via degli Dei.
Dalla consapevolezza delle sue risorse e testimonianze storiche è nata l’idea di un percorso organizzato che accompagnasse i visitatori alla scoperta del borgo di Sant’Agata e delle immediate vicinanze.
Ne è nato così un percorso storico-culturale contrassegnato da appositi pannelli (con immagini di vecchie cartoline del paese e con QR code che forniscono informazioni essenziali in Italiano e Inglese) e da targhette apposte sugli edifici principali e sui luoghi di maggior interesse, e accompagnato da una brochure descrittiva in Italiano e Inglese. L’iniziativa è partita su sollecitazione di persone del paese, dell’associazione Mu.S.A. – Musei Sant’Agata e del Museo di Leprino, ed è stata realizzata grazie al contributo del Comune di Scarperia e San Piero e dell’Unione dei comuni.
Sant’Agata è un borgo di antiche origini che deve la sua storia alla posizione geografica su un importante itinerario transappenninico utilizzato fin dalla Preistoria e in epoca etrusco-romana, ma frequentato soprattutto dopo il Mille quando divenne il principale collegamento viario tra Firenze e Bologna. Il borgo conserva un impianto urbanistico di epoca medievale, assai compatto e raccolto intorno alla Pieve e con il caseggiato disteso lungo le due vie che l’attraversano, dirette entrambe – non a caso – ai passi appenninici dell’Osteria Bruciata e della Vecchia.
Sant’Agata si presenta come un piccolo ma prezioso scrigno di notevole interesse storico, con al centro la maestosa Pieve romanica e l’adiacente complesso museale (Raccolta di Arte Sacra e Centro di Documentazione Archeologica). Lungo il Percorso si incontrano antichi Palazzi signorili (Salviati e Aiazzi), il ponte tardo-medievale sul torrente Cornocchio, oltre il quale appare il grande edificio che fungeva da Ospitale (documentato dal 1260) per assistere pellegrini e mercanti diretti a Bologna attraverso il Passo dell’Osteria Bruciata. Ma si riconoscono anche i segni di un’antica fornace per laterizi (bocca di ingresso ad arco), di due mulini (portale quattrocentesco del “mulino di sopra”), di botteghe artigiane (fabbro e falegname), di un bindolo per attingere l’acqua dal sottostante pozzo. Negli immediati dintorni, l’antico mulino Parrini ad acqua ancora funzionante (documentato dal sec. XVI), e il tabernacolo Biliotti, il più antico del Mugello (primi del sec. XV), i cui affreschi sono visibili nella Raccolta di Arte Sacra. Interessante anche la seicentesca lapide in pietra che nel centro del paese riporta il bando granducale contro il gioco della ruzzola durante le funzioni religiose nella vicina Pieve. E inoltre di grande suggestione il Museo di Leprino (articolo qui), presso i giardini pubblici, che riproduce in scala il paese di Sant’Agata ai primi del ‘900 con scene di vita e personaggi animati, intenti nelle loro occupazioni giornaliere. Salendo sul vicino Colle che sovrasta il paese, dove sorgeva la probabile acropoli dell’insediamento etrusco, si può ammirare un bel panorama del borgo e della ordinata e ben coltivata campagna circostante.
L’intero percorso, percorribile a piedi, ha una lunghezza di 700 m e può durare due ore abbondanti con sosta ai musei. La presentazione del percorso sarà mercoledì 13 giugno alle ore 16.00 sul sagrato della pieve di Sant’Agata, alla presenza del sindaco e dei rappresentanti degli enti promotori. All’antico Mulino Parrini (sec. XVI) ci sarà la dimostrazione della macinatura ad acqua e assaggi di schiacciata cotta nel forno a legna.
Filippo Bellandi
Mu.S.A-Musei Sant’Agata
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 giugno 2018