Accadde in Mugello…
Duecento anni fa tondi tondi nacque a Borgo San Lorenzo don Giotto Ulivi, in fondo a Malacoda. È suo un ‘Trattato sulle api’ di fondamentale importanza. Forse l’unico!
Scarperia oppose al borghigiano ben altro: il Clasio pubblicò le sue poesie.
Duecentoventi anni fa, udite udite, si alzò nei cieli mugellani un pallone volante, merito del dottor Guidi da Vicchio. E dire che si ricordano solo i fratelli Montgolfier.
Trecento anni fa, a Dicomano, viene scoperta un’iscrizione romana. Sarà la prima di molte ma allora nessuno dava importanza all’archeologia. La disciplina era ritenuta un vezzo da ricchi.
Peggio a Fagna. La cognata del pievano, vedova, non ottiene il permesso di sposarsi una seconda volta. Risolve il problema sparandosi al petto. Che donna!
Una tragedia quattrocento anni or sono. Scoppia un’epidemia di tifo petecchiale: 130 morti nella sola Scarperia, panico e lutti in tutto il Mugello.
E siamo nel 1520. Ruberie e devastazioni in tutta la valle. Certo Ramazzotto da Scaricalasino, attuale Monghidoro, capeggia una banda di furfanti al soldo dei Medici.
Assale anche il monastero di Luco ma le suore fanno resistenza, difendono coi denti la pala di Andrea del Sarto appena finita. Vedi, anche i briganti si fanno invaghire dalla bellezza. Non andò altrettanto bene ai banditi che, nella campagna borghigiana, cinquanta anni dopo, taglieggiavano pellegrini e mercanti. Catturati, vennero appesi al passo delle Salaiole orrendamente mutilati. Né un processo, tantomeno la prescrizione.
Visti i precedenti, converrà non prendere sottogamba il 2020. Anno bisestile, peraltro.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 gennaio 2020