
MUGELLO – Molto tempo fa, negli anni ’90, comprai da un collezionista una cartella che conteneva diversi disegni a matita, molto semplici, che rappresentavano particolari di ambienti rurali. Solo su alcuni si intravedeva una firma. Un giorno al mercatino di Scarperia ne parlai con Vinicio, un conoscitore di pittori mugellani, il quale visti i disegni mi disse che potevano essere di Armeno Mattioli, un pittore nato a Vicchio nel 1920. Lo stile dei suoi quadri ricordava i pittori macchiaioli. Parlando di questi disegni con un amico che lavorava alla Biblioteca Nazionale di Firenze, scoprii che conosceva bene il Mattioli e un giorno, precisamente il 13 aprile del 2002, mi portò a casa sua. Abitava all’ultimo piano di un palazzo vicino alla stazione di Santa Maria Novella. La casa era piena di tele e quadri accatastati in ogni angolo. Mattioli, un signore alto, anziano ci accolse con gentilezza. Gli feci vedere la cartellina con i disegni, cominciò a sfogliarli e con stupore li riconobbe, erano proprio suoi di quando era poco più che un bambino. Emozionato continuava a guardarli e a riguardarli. Passato il momento emotivo ci raccontò che andava con il suo maestro Ferruccio Rontini nella campagna intorno a Vicchio ad esercitarsi nel disegno, erano i primi anni ’30. Questi disegni tecnicamente non si possono definire opere d’arte, quello che ti colpisce sono i particolari dei luoghi di un paese rurale, visti attraverso gli occhi di un bambino. Dopo aver ricostruito per ogni disegno il luogo e l’anno di realizzazione, li autentificò. Questi disegni oltre a far parte della storia pittorica di Mattioli, sono un vero e proprio documento di come era la campagna di Vicchio agli inizi del novecento.
Felice Bifulco
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 febbraio 2020
1 commento
Il primo articolo su Armeno Mattioli lo scrisse un certo Amilcare Giovannini nel 1939 sul quotidiano “la Nazione del popolo”. Tante cordialità, Aldo Giovannini