Il Gruppo Archeologico Dicomanese protagonista in regione di una mostra ed un libro su “Piante e cabrei” del nostro territorio
MUGELLO – È stata inaugurata oggi, mercoledì 7 febbraio, presso il palazzo del Pegaso a Firenze mostra “Piante e cabrei del Mugello e della Val di Sieve” ed il libro omonimo, entrambi a cura del Gruppo Archeologico Dicomanese. La mostra, visitabile fino al 17 febbraio negli spazi espositivi Ciampi, dona al visitatore uno sguardo insolito e antico sulla Toscana tramite il lavoro certosino del Greuppo Archeologico, che ha riunito documenti e carte dei nostri territori a partire dal Cinquecento. Una vera e propria “macchina del tempo” che riunisce le testimonianze più preziose del passato tratteggiate dalle sapienti mani dei cartografi rinascimentali, del Settecento e dell’Ottocento. Insieme alla mostra presentato anche un volume che riporta tutto il lavoro svolto dal Gruppo.
“I cabrei sono rappresentazioni realizzati in maniera molto semplice ma minuziosa che rappresentavano territori sia piccoli e grandi – spiega Laura Passerini, presidente del Gruppo Archeologico di Dicomano -. Gli agrimensori, persone in grado di misurare i terreni e stabilire le distanze tra i vari elementi presenti, andavano a prendere in considerazioni appezzamenti di territorio ed appuntavano in maniera munziosa, ma non per questo meno scientifica, tutti quello che c’era”.
“Basta immergersi pochi minuti in queste sale – commenta il sindaco di Dicomano Stefano Passiatore – per capire la grandezza di questo lavoro fatto dal Gruppo Archeologico ma che ha riportato alla luce un modo di gestire il territorio. La Toscana è bella anche perché negli anni si è avuto cura del territorio ed queste piante e questi cabrei dimostrano l’accuratezza e l’attenzione che, prima le famiglie nobili e poi i contadini, hanno messo nella gestione del territorio. Penso sia davvero un patrimonio regionale quello che viene presentato”
“Cabrei e mappe che descrivono il nostro territorio ci rendiamo conto che c’è un legame strettissimo di corrispondenza tra gli occhi che guardano ed interpretano il territorio, quindi i cuori e le teste dei cittadini, e la ricchezza del territorio stesso – commenta Cristina Giachi, presidente della Commissione Cultura del Cosniglio regionale -. Si influenzano a vicenda dando luogo ad un’esperienza maglifica di cittadinanza come tutti i toscani possono testimoniare per la Val di Sieve e per il Mugello.
È anche un’esperienza bellissima di comprensione del territorio. Questi lavori, in mostra presso il consiglio regionale negli spazi espositivi Ciampi fino al 17 febbraio, raccontano il territorio ma anche lo sguardo di chi quel territorio lo ha vissuto, raccontato e rappresentato. È davvero un modo bello, profondo ed anche attento a quella storia materiale della nostra terra che tanto ha fatto per la Toscana e l’ha resa quella che è oggi nell’esperienza di tutti”.
“Una mostra bella ed affascinante quella allestita grazie al lavoro del Gruppo Archeologico di Dicomano – dichiara il consigliere regionale Cristinao Benucci – che ha ritrovato e rimesso insieme tutte le carte ed i cabrei degli ultimi cinque secoli della Val di Sieve e del Mugello. Ripercorrono la storia di quella terra, l’evoluzione, il confine tra i popoli, i borghi abitati che ora sono diventati magari grandi centri e che una volta magari erano poche case: è tutto una parte della nostra storia”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 febbraio 2024