Oratorio della Madonna del Vivaio, Scarperia

Situato nel territorio parrocchiale di S. Michele al Ferrone, l’Oratorio della Madonna del Vivaio è un edificio le cui vicende storiche sono la dimostrazione della devozione e della passione della Comunità di Scarperia.

All’inizio del XVIII secolo in concomitanza di reiterati “scuotimenti di terremoti”, si era diffusa la devozione verso la Madonna del Vivaio. Il 30 agosto del 1723 per la prima volta la Madonna con Bambino, affrescata in un piccolo tabernacolo situato sotto le mura del castello di Scarperia nel versante verso Sant’Agata, chiuse ed aprì gli occhi. Numerose furono le testimonianze dell’evento miracoloso che si manifestò per 46 volte fino al 1730, e altrettante furono le attestazioni dei miracoli che la Madonna del Vivaio aveva operato su persone malate di febbre, possedute da demoni o guarite solo per aver bevuto alla vicina fonte. La grande quantità di attestazioni e la commozione spirituale suscitata dal miracolo, fecero sorgere nel popolo di Scarperia il desiderio di celebrare questo mistero con l’erezione di un edificio sacro attorno all’immagine. L’allora arcivecovo fiorentino, mons. Martelli, prima di accordarne la licenza, chiese al canonico Filippo de’ Medici di effettuare una ricognizione sui luoghi dove sarebbe dovuta sorgere la fabbrica. Il Medici fu accompagnato dall’architetto Alessandro Galilei, che per sola carità e devozione aveva accettato di progettare la nuova costruzione. Nella sua relazione il Medici scrive di aver assistito egli stesso, con stupore, al miracolo. Così il 7 agosto 1724 con una solenne cerimonia fu posta la prima pietra dell’oratorio del Vivaio. L’evento fu così importante che coinvolse non solo la popolazione di Scarperia, ma tutti i paesi limitrofi e anche quelli più prossimi alla Romagna, che festeggiarono accendendo “fuochi d’allegrezza”.

L’oratorio del Vivaio fu progettato dall’architetto Alessandro Galilei, che nonostante il cognome non era imparentato con il famoso Galileo, ma vantava comunque illustri antenati essendo diretto discendente, per parte di madre, dal grande orafo granducale Cosimo Merlini. L’oratorio fu realizzato in forma circolare su pianta centrale, con cupola, due cappelle laterali e una centrale posta di fronte all’entrata nella quale fu inglobato l’affresco con l’immagine della Madonna con Bambino in trono. E’ una delle poche architetture religiose, in area fiorentina, a pianta centrale ed è un interessante esempio del nuovo linguaggio estetico che si formerà compiutamente nel corso del Settecento.

Le sue caratteristiche principali sono la semplicità e l’eleganza dell’interno definito nel suo perimetro da ampie finestre che si alternano a paraste che s’innalzano dal pavimento giungendo con il capitello fino alla trabeazione che segna senza interruzione l’imposta della cupola. Nel fregio della trabeazione corre un’iscrizione in caratteri capitali, tratta dal libro di Giuditta e che fa riferimento alla Madonna quale soccorso contro i nemici. Oltre all’affresco miracoloso, nella cappella laterale di destra è ancora leggibile un altro affresco raffigurante la Sacra Famiglia, mentre nella cappella di sinistra si trovava la tavola raffigurante l’Annunciazione, oggi nella chiesa dei Ss. Iacopo e Filippo a Scarperia.

Scheda di Rossella Tarchi

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