Intervista a Cocchieri, nuovo direttore del Museo del Liberty borghigiano
BORGO SAN LORENZO – Abbiamo incontrato il nuovo direttore del Museo civico della Manifattura Chini Alessandro Cocchieri (articolo qui) per capire quali possano essere i prossimi passi che farà per il rilancio e la valorizzazione di questa importante realtà culturale borghigiana.
Che novità dobbiamo aspettarci per il Museo Chini? Innanzitutto quello che chiederei è poter valutare la sua situazione. Fare poi un target visite, uno studio su questo, ci potrà far arrivare a capire quali novità portare. Anche perché secondo me è un museo che va al di là del territorio. La figura di Galileo Chini, ben promossa a livello nazionale, meno a Borgo San Lorenzo, può attirare molto interesse.
Il museo borghigiano, obiettivamente, ha le potenzialità per andare oltre la qualifica di “piccolo museo”? Sì. Intanto per una questione di dimensioni della struttura che lo accoglie, Villa Pecori Giraldi. E’ un museo che difficilmente si comprende come possa non essere uscito in maniera forte da Borgo San Lorenzo. Forse è stato poco valorizzato.
Quali sarebbero attualmente i suoi limiti? Non conosco bene la situazione economica e i bilanci. Generalmente la Cultura e quindi i musei pagano lo scotto di avere sempre pochi fondi e capisco bene le amministrazioni che devono affrontare anche tanti altri problemi. Sicuramente il mio compito sarà creare programmi che vanno al di là delle attività didattiche, che sottolineo essere assolutamente necessarie, riuscire a traghettare anche altro al di fuori, a collaborare con le altre istituzioni mugellane e a far emancipare il museo da quella che è la realtà locale e dell’ente comunale. Altrimenti rischia di rimanere fine a se stesso o essere utilizzato solo per il territorio. E questo non è giusto. Ci sono manufatti importanti. Lo stesso sito che lo ospita è un’opera d’arte di rilievo che dovrebbe essere più conosciuta. Una volta che avrò capito i targets, sicuramente organizzerò una mostra che sia di spessore e di più ampio respiro rispetto a quelle che, almeno a quanto ho letto, sono state fatte finora.
C’è già chi dice che un direttore di museo che lavora nel Lazio e a Milano, con tanti compiti altrove, a Borgo non ci sarà mai e non potrà giocare bene il suo ruolo. Cosa risponde? Che è una osservazione sterile. Attualmente dirigo tre musei. Bene. Che sono attivi e svolgono attività riconosciuta come importante. Faccio avanti e indietro da Roma e Milano, ora ci sarà tappa anche a Borgo San Lorenzo. Ho già assicurato di essere qui una settimana al mese. Proprio oggi poi in cui la mobilità viaggia anche tramite il web, credo che non ci siano problemi. Ho iniziato tra l’altro con un colloquio fatto tramite Skype. Ma, lo ripeto, la mia presenza è assicurata.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 marzo 2018
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