“Retrospettiva Proiettiva”, a Villa Pecori la mostra su Augusto Chini
BORGO SAN LORENZO – Apre al pubblico nel museo di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo domenica 9 ottobre la mostra dedicata ad Augusto Chini dal titolo “Retrospettiva Proiettiva”. L’allestimento propone una raccolta antologica del lavoro di Augusto Chini, da quando è entrato a lavorare nella Manifattura di famiglia fino a quando ne ha assunto la direzione artistica, con le opere suddivise per temi e anni.
La mostra è curata da Alessandro Cocchieri e Gilda Cefariello Grosso e vuole presentare al pubblico un altro valente artista della famiglia Chini. Nei lavori di Augusto Chini è possibile costruire la narrazione di usi, costumi, economie e vizi di un paese, l’Italia, dagli anni Trenta sino agli anni Novanta del Novecento. Stili, gusti, segni e persino i simboli di sessanta anni di storia prendono forma nell’intuito dell’artista e nelle sue creazioni.
“Abbiamo cercato in questi anni – afferma la vicesindaco e assessore alla Cultura di Borgo San Lorenzo Cristina Becchi – di far crescere la visibilità del museo, con iniziative che strizzassero l’occhio verso un pubblico extra territorio. Abbiamo investito ingenti risorse nel museo che sta per essere inserito in un vero e proprio polo culturale grazie ai lavori di Villa Pecori per cui abbiamo ottenuto quasi 5 Milioni di € di finanziamenti. Un modo per valorizzare anche la raccolta di opere d’arte. La programmazione presentata vede una attenzione importante alla produzione artistica della famiglia Chini, partendo da Augusto. Un’opportunità unica che ci permetterà, nell’anno della ricorrenza dei 150 anni della nascita di Galileo, di far vivere a pieno la potenzialità del nostro museo. Credo che il programma sia ricco e in grado di spaziare nelle varie direzioni. Ringrazio il direttore Alessandro Cocchieri per aver accolto e sviluppato magistralmente la necessità dell’Amministrazione di valorizzare i Chini”.
Augusto Chini, figlio di Chino, nasce a Firenze nel 1904. Si diploma alla Scuola d’Arte di piazza Santa Croce a Firenze, dove ha come maestro Libero Andreotti. Sempre nella stessa città frequenta l’Accademia di Belle Arti seguendo gli insegnamenti di Domenico Trentacoste. Il suo ruolo nella Manifattura San Lorenzo è quello di modellatore. Assieme al fratello Tito, cerca di dare una nuova impronta alla produzione ideando nuovi esemplari con un repertorio decorativo e strutturale ben diverso da quello di Galileo. È autore delle piccole plastiche che ornano i vasi del periodo successivo al 1920. A lui sono dovute numerose realizzazioni per allestimenti di esposizioni come quella di Parigi del 1925, dove, per il padiglione italiano, modella gli ornamenti del soffitto ideati da Galileo. All’esposizione di Anversa del 1930 è autore del decoro costituito da grandi palme stilizzate per il portale del padiglione delle colonie. Fino alla morte, avvenuta nel 1998, ha continuato a svolgere, a Borgo San Lorenzo, assieme al figlio Vieri, una considerevole attività nel settore ceramico.
(Fonte: Comune di Borgo San Lorenzo)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 ottobre 2022