“Stringo forte le tue mani”
MUGELLO – Bruno Becchi ci regala una nuova poesia. È un invito al recupero di un linguaggio più autentico e più pacato, che consenta un dialogo vero e la possibilità di recuperare un’autentica capacità di ascolto. Per tornare a comunicare, ovvero a mettere in comune pensieri e valori.
Stringo forte le tue mani,
mi aggrappo a te
alla ricerca dell’atarassia.
Sediamoci in riva al fiume,
ascoltiamo il canto del silenzio:
vedremo passare i cadaveri delle parole violate,
galleggiare le spoglie della volgarità, del livore,
del sussiego supponente e vuoto,
dell’io centrico smisurato.
Giungerà la sera e la luce di un plenilunio estivo
schiarirà dall’orizzonte il fluire della corrente che,
nella bellezza intima del suo divenire,
se ne porterà i relitti di ogni linguaggio strozzato;
e noi, raccolti in un’unità ritrovata,
avvolti nell’atmosfera di un notturno chopiniano,
assaporeremo lo stato dello spirito sospeso
tra il pensare, il sentire e il non dire
che ridonerà vita ed autenticità al parlare.
Allora potrai dirmi parole di compostezza,
di grazia, di verità.
Allora potrai, forse, darmi anche
“la parola che squadra da ogni lato l’animo nostro informe”,
inutilmente a lungo ricercata dal poeta.
Bruno Becchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 agosto 2024