Un sito internet per il monastero di Santa Caterina, grazie agli studenti del Giotto Ulivi

Studenti al monastero di Santa Caterina. Elaborazione
MUGELLO – Negli ultimi tre anni scolastici, alunni di alcune classi dei licei scientifico e linguistico dell’Istituto “Giotto Ulivi” si sono impegnati nella realizzazione di un PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) finalizzato alla realizzazione di un sito dedicato al borghigiano Monastero di S. Caterina, importante e monumentale edificio che dal Cinquecento occupa una parte significativa dell’intero centro storico del paese. Gli alunni che, a vario titolo e con vario impegno, hanno partecipato all’inizio al progetto sono (con riferimento all’anno scolastico 2021/2022): 3A, 3E, 4A, 4B, 5F. L’attività è poi proseguita nei successivi anni scolastici con una inevitabile riduzione delle classi e degli alunni che vi hanno preso parte.
Il lavoro, che è ormai è concluso, e che verrà presto reso pubblico e fruibile on line, rappresenta un utile strumento di conoscenza di un luogo particolarmente importante per la storia, l’arte e la fede di Borgo S. Lorenzo e costituisce un prezioso e formativo banco di prova e di esperienze e conoscenze interdisciplinari per il gruppo di alunni che lo hanno realizzato.
Naturalmente si tratta di un prodotto culturale che, per quanto già pronto per la messa a disposizione del pubblico e caratterizzato da una apprezzabile qualità, anche sotto il profilo dei contenuti, necessiterà di correzioni e puntualizzazioni in corso d’opera. Si tratta comunque di un lavoro che è sostanzialmente il frutto dell’impegno di un gruppo di alunni che hanno saputo mettersi in gioco e intraprendere un percorso che riteniamo abbia potenziato le loro capacità e competenze.
Anzitutto, come è nata l’idea di fare questo tipo di ricerca e di lavoro?
Il nostro progetto in realtà è stato la continuazione di una ricerca già iniziata dagli studenti di diverse altre classi negli anni precedenti, che si erano occupati della raccolta dei dati, della stesura e traduzione di articoli e della realizzazione di planimetrie topografiche. Quando il professor Falli ci ha proposto questa attività, inizialmente abbiamo contribuito con alcuni articoli di approfondimento, per successivamente avere l’idea di realizzare un sito internet che contenesse, riassumesse ed organizzasse tutti i contenuti prodotti fino a quel momento.
Potete spiegare, brevemente, come vi siete organizzati e come avete svolto questa attività?
Abbiamo approfondito diversi aspetti, specializzandoci ognuno in parti differenti del processo: era necessario revisionare articoli, eventualmente riscriverli, individuare le opere d’arte identificando titolo e autori, comprendere come strutturare il sito, come gestire i diversi plugin, come costruire le mappe interattive (che sono state l’ultimo e probabilmente più complesso dei passaggi). Riteniamo che questa multimodalità e varietà negli ambiti da gestire sia stata tra le maggiori ricchezze di questo progetto.
Quali sono state le fasi e gli elementi che più vi sono piaciuti?
La prima fase è stata quella più propriamente formativa che ha visto alcuni sopralluoghi al monastero, per conoscerlo all’interno nel dettaglio, seguita da una serie di incontri con esperti che ci hanno consentito di approfondire la conoscenza del luogo del contesto storico, religioso e artistico unitamente ad alcuni aspetti tecnici e professionali. Abbiamo avuto incontri con la prof.ssa Giuseppina Carla Romby, il dott. Adriano Gasparrini, Francesco Noferini, il dott. Alessandro Naldi, padre Alberto Simoni OP, Aldo Giovannini e l’architetto Sabrina Solito, il dott. Paolo Guidotti. Ovviamente a tutti costoro va il nostro ringraziamento per il prezioso contributo offerto alla nostra formazione culturale e tecnica.
Infine, il progetto è stato possibile anche grazie alla disponibilità della Fondazione “Cittadella di Santa Caterina”, nella persona del suo presidente Stefano Tagliaferri, nonché del direttore del quotidiano on line “Il filo del Mugello” che ha consentito di dare spazio al sito del monastero e a fornire tutta l’assistenza tecnica necessaria.
È stato molto interessante poter visitare gli spazi del Monastero e poterli fotografare, tastando con mano e capendo da vicino quali fossero i luoghi che abbiamo poi descritto. Ci siamo divertiti nel fare molte foto che, benché diverse siano state scartate, sono state la base di tutto l’operare successivo.
E invece quali sono state le difficoltà maggiori, gli ostacoli trovati? È stato un lavoro difficile?
Non possiamo dire sia stato un lavoro semplice. Non ci siamo dovuti concentrare soltanto su un compito, ma abbiamo dovuto studiare sia per ricomporre la storia e l’arte del monastero sia per capire quale fosse il formato migliore per presentare queste informazioni in modo accattivante e funzionale. Ci sono state particolarmente difficili le parti iniziali e finali del progetto: capire inizialmente come funzionasse il sistema WordPress e comprendere quali plugin usare e come utilizzarli ha richiesto diverso tempo, ed è stato complesso realizzare le mappe interattive e la consultazione degli articoli in base alle etichette.
A vostro giudizio, pensate di aver fatto un lavoro “utile”? A cosa potrebbe servire, e come potrebbe essere valorizzata, la vostra ricerca?
Siamo soddisfatti del nostro lavoro, anche perché nel tempo ci siamo presi a cuore questa realtà, avendo piacere nel vederla valorizzata e descritta nei suoi dettagli meno conosciuti. Fin dall’inizio il nostro progetto è nato con lo scopo di essere, oltre ad un laboratorio scolastico che coniugava l’approfondimento artistico con l’educazione digitale, qualcosa di divulgativo. Non volevamo progettare qualcosa di fine a sé stesso, ma che avesse in definitiva un’utilità culturale ed un valore, per quanto piccolo, sul territorio. Difatti, per quanto fosse certamente un’idea complessa che abbiamo nel tempo dovuto in parte riadattare alle nostre necessità, fin dall’inizio ci ponevamo come obiettivo quello di costruire una sorta di “tour virtuale” del Monastero. Questo è stato finalizzato con le mappe interattive di cui parlavamo prima, un passaggio molto complesso ma che ci ha permesso di descrivere anche gli ambienti del Monastero attualmente non visitabili e di indicare tutte le opere d’arte presenti nella Pieve adiacente, potendo risalire alle informazioni conoscendo semplicemente la sua posizione nella chiesa.
Speriamo che la condivisione del nostro lavoro sul sito del Filo permetta a sempre più persone di conoscere la realtà del Monastero e di portare loro ad interessarsi attivamente, approfondendo la fascinosa storia e ricchezza culturale che abbiamo provato a rendere più accessibile con il nostro piccolo progetto.
Voi avete conosciuto a fondo, e l’avete frequentato, l’ex-monastero. Oggi non svolge più la sua funzione originaria. Che idee e proposte avete per un suo utilizzo futuro ottimale e sostenibile? E come invece, secondo voi, non dovrebbe essere utilizzato?
Nell’approfondire la storia del Monastero nel passato come nel presente ci siamo accorti che le proposte per riabilitare lo spazio sono state diverse e piuttosto varie nella direzione. Non pensiamo di poter individuare con certezza l’opzione migliore, non ne abbiamo le competenze o i dati sufficienti. Pensiamo però che l’importanza storico-culturale di questo spazio, qualsiasi sia il suo destino, debba essere portata alla luce e che quindi se possibile sarebbe interessante mantenere una componente “museale” e quindi di permettere, indipendentemente dal destino dell’immobile, eventuali visite con eventualmente la creazione di pannelli informativi. In ogni caso speriamo che il Monastero possa a breve tornare ad avere un ruolo attivo all’interno della realtà borghigiana.
Soddisfatti dell’accompagnamento e della guida dei vostri prof.?
Oltre a quello dei nostri formatori prima citati, il supporto dei professori Falli e Pinelli, coadiuvati anche dalla prof.ssa Bartoli, è stato fondamentale per la riuscita del progetto. Ci hanno saputo indicare la migliore direzione da prendere nella realizzazione del sito e ci hanno aiutato molto nella raccolta delle informazioni da varie fonti. Senza la loro guida, tutto sarebbe risultato molto più complesso.
ALUNNI CHE HANNO PARTECIPATO DIRETTAMENTE ALLA REALIZZAZIONE DEL SITO:
Niccolò Bracci, Diletta Braschi, Paolo Brunetti, Alberto Bucelli, Tommaso Carotti, Sara Di Stefano, Vittoria Grassi, Ginevra Lazzarini, Pietro Miniati, Giada Moroni, Matteo Pini, Guido Riva, Leonardo Taddei
ALTRI ALUNNI CHE, NEL CORSO DEI TRE ANNI, HANNO PARTECIPATO AL PERCORSO PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO “LA CITTADELLA DI S. CATERINA DA SIENA A BORGO SAN LORENZO”.
Samuele Cosco, Michele D’Addario, Giorgia D’Orilia, Erika De Jesus Lago, Mayra Fedi, Gaia Ferranti,
Maria Chiara Gentili, Asia Ghelardini, Gemma Gigli, Diletta Giunti, Sidorela Gjelaj, Desiré Guidi, Imane Lamtakhame, Gaia Longhi, Sara Loriga, Marta Malaj, Melisa Malaj, Tecla Montanari, Chiara Montuschi, Giada Niccolai, Letizia Nuzzo, Anna Parigi, Sofia Parisi, Sofia Penni, Giorgia Pettinelli, Chiara Pierangioli,
Alessia Pierattini, Matteo Recati, Gaia Righini, Aurora Rivet, Ambra Roselli, Matilde Rosi, Sofia Rosi, Alice Rossi, Mario Rossi, Matilde Rossi, Gawen Abhram Nicola Ruggiero, Sofia Santoni, Bianca Santoro, Clara Sassone, Martina Sereni, Anna Ulivieri, Gaia Verdi, Irene Villanelli, Linda Vitale.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 gennaio 2025
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