BORGO SAN LORENZO – Sala gremita ieri pomeriggio, domenica 9 Novembre, alla biblioteca di Ronta per la presentazione del nuovo libro di Marco Vichi, intitolato “Notti nere. Un’avventura del commissario Bordelli”: il 14esimo romanzo, uscito lo scorso 4 Novembre, che ha per protagonista l’ormai celebre commissario (qui l’anuncio della serata). In sala era presente anche il sindaco di Borgo San Lorenzo, Leonardo Romagnoli, intervenuto per un saluto. Poi la serata, che è stata introdotta da Cosetta Chiavacci in rappresentanza del gruppo di volontarie che gestisce la biblioteca, è stata occasione di una lunga e interessante chiacchierata tra l’autore e un moderatore d’eccezione: il direttore d’orchestra Simone Perugini.

“Quello che scrivo – ha spiegato Vichi parlando delle tante storie che sono uscite dalla sua penna – spesso è una sorpresa anche per me. Si tratta – ha detto – di dissotterrare una storia che c’era già, come una nebbia che si dirada via via che i libro prende forma”. I libri di Vichi raccontano la Firenze degli anni Sessanta, e un’attenzione particolare, lo ha ribadito l’autore più volte durante la serata, è riservata al carattere, all’interiorità, dei personaggi, che hanno una propria personalità complessa e composita. Quasi come se l’intreccio, la storia alla base del libro, e la fatidica scoperta dell’assassino, fossero alla fine solo degli espedienti, seppur magistrali, per far vivere il personaggio del commissario.

Il commissario Bordelli, ad esempio, ha propri gusti letterari, ed è un accanito lettore di autori dimenticati, che vengono così messi in luce, tra loro la scrittrice Alba de Céspedes, che da molti è stata scoperta proprio grazie alle letture del commissario Bordelli, e che adesso è ripubblicata anche da Mondadori. Insomma, al di là di questo ultimo romanzo, il pomeriggio è stato occasione per ricordare tanti aneddoti, legati anche agli altri successi di Marco Vichi. Parlando di “Morte a Firenze”, uno dei suoi romanzi più famosi, l’autore ad esempio ha ricordato il lungo lavoro di ricerca sull’alluvione di Firenze, citando anche l’estrema soddisfazione legata al fatto che il libro, un romanzo giallo, sia stato citato sulla Rai, nell’ambito delle trasmissioni per i 50 anni dall’alluvione fiorentino, come uno dei più efficaci testi per capire come i fiorentini vissero quella tremenda tragedia.

Firenze ed i suoi quartieri, a cominciare da San Frediano, sono grandi protagonisti dei libri di Vichi, e molto si è parlato di come e quanto sono cambiati in questi anni. Spazio poi anche per aneddotti curiosi, come il fatto che il commissario Bordelli, nelle traduzioni in tedesco abbia in realtà ha un altro nome, in quanto il primo era stato ritenuto non adatto, per il riferimento ai bordelli come luoghi di sesso a pagamento. “In Germania – ha detto Vichi – l’ho chiamato commissario Casini, che poi vuol dire la stessa cosa, ma loro forse non lo sanno”.
Tante sono state le domande dal pubblico, e anche il sindaco Romagnoli ha posto un interessante quesito, chiedendo perchè, secondo l’autore, le avventure del commissario Bordelli non siano ancora diventate oggetto di una trasposizione cinematografica, o di una serie tv. “Ci sono stati – ha detto Vichi – vari contatti e interessamenti da parte di registi, ma la cosa ancora non è per il momento andata in porto, vedremo”


Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 Novembre 2025