MUGELLO – Non è così. Non è stato Obama il primo presidente di colore di uno Stato occidentale. Il primato è fiorentino. Bisogna risalire alle prime decadi del ‘500 quando lo scettro della città di Firenze viene consegnato nelle mani del duca Alessandro de’ Medici. Un mulatto, senza dubbio. Se ti immergi nel ritratto che ne fa il Bronzino capisci, è evidente.Alessandro regge le sorti di Firenze fino al 1537, quando viene assassinato dal cugino Lorenzo, da allora Lorenzaccio. La storia è davvero intrigante e si intreccia doppiamente col Mugello. Eccola.
Il duca è figlio di Lorenzo de’ Medici signore di Urbino. Nient’affatto. Il padre, quello vero intendo, è il cardinale Giulio de’ Medici, futuro papa Clemente VII. Ma siccome si tratta del pontefice, meglio attribuirgli un babbo diverso. Non sta bene, insomma, che un papa abbia generato un erede. La madre è una serva, pare di Collevecchio (Rieti). E la moglie? Beh, la moglie è Margherita, figlia naturale dell’imperatore Carlo V, il sovrano sul cui impero non tramonta mai il sole. Un bel matrimonio, niente da dire: il figlio naturale del papa con la figlia naturale dell’imperatore. Eppure, matrimonio senza cielo. Alessandro ama le donne e i festini, gozzoviglia, si comporta da dittatore. Il suo emblema è un rinoceronte, proprio il pachiderma dipinto da Durer all’oscuro, senza averlo mai visto. Il grande pittore disegnò l’animale sulle tracce di informazioni di seconda mano. Ne uscì un capolavoro. Il motto: ‘Non ritorno senza vincere’. E invece la tragedia lo afferrò a 27 anni appena. Sedotto da incessanti desideri carnali, si fece trascinare dal cugino in un’avventura senza ritorno. È la notte dell’Epifania del 1537. Lorenzo lo convince che una donna, e che donna, lo sta aspettando, lo desidera. Detto fatto. Nelle tenebre della camera il duca viene ucciso a colpi di coltello. Lorenzo e Scoronconcolo, il servo, lo macellano senza pietà. La ragione? Chissà. Si contendono il campo due filoni d’inchiesta: tirannicidio, alla stregua di Bruto con Cesare, oppure motivi più futili, invidia, risentimento per non aver goduto della stessa benevola sorte del parente. Bene, anzi male, ma che c’entra il Mugello?
Lorenzo è stato cresciuto a Cafaggiolo. È lì che abita, il castello è di proprietà della famiglia, il ramo popolano dei Medici. Scoronconcolo proviene invece da San Piero. Gira voce che la torre che sovrasta l’albergo La Felicina sia stata la sua. Non basta. Il successore di Alessandro è Cosimo. È giovane, è il figlio di Giovanni dalle Bande Nere, la madre lo ha educato tra Firenze e il Trebbio. È lassù che lo ha protetto dalle congiure di città. Ed è proprio da Trebbio che parte alla conquista di Firenze. Diventerà presto il primo Granduca. Ecco, e non è la prima volta e non sarà l’ultima, la storia di Firenze incrocia la valle, prende forma nelle tenute medicee, si sviluppa quassù.
E Margherita? Che fine ha fatto? Morto il marito viene data in sposa a un nobile romano. Risiede in un palazzo di fronte a piazza Navona. È austriaca, i servi la chiamano con rispetto ‘Madama’. Il palazzo è diventato la sede del senato della repubblica. Palazzo Madama appunto. Gli scherzi della storia.
Riccardo Nencini
Con questo articolo Riccardo Nencini, politico e scrittore, inizia la sua collaborazione con la sezione di arte e cultura del “Filo”. Gli diamo il benvenuto, e lo ringraziamo di cuore.