Derivata dallo stesso cartone della lunetta conservata nel cimitero fiorentino delle Porte Sante, dalla quale differisce praticamente soltanto nello stupefacente abito della Vergine, la versione di Barberino, un vero e proprio dipinto in ceramica, è riconducibile alla mano dello stesso Galileo. È da ammirare per la raffinatezza del disegno, per lo splendore della decorazione e della cura dei dettagli, e sottolinea ancora una volta anche la non comune qualità esecutiva e tecnica delle Fornaci chiniane. Da notare anche il non comune impiego di due eleganti lampade ceramiche sostenute da bracci in ferro battuto.
Scheda di Marco Pinelli
Foto di Marta Magherini
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