Brentosanico. Un paese abbandonato, un luogo da salvare
FIRENZUOLA – Brentosanico è un piccolo borgo nel cuore dell’Appennino; vi si giunge dopo un’ora di cammino, su un sentiero immerso nel bosco lungo il Rio Brentano, che si snoda tra mulini e cascate. E’ situato sul versante sud orientale del Monte Coloreta, in posizione assai appartata; il suo isolamento ha fatto sì che dopo la guerra venisse progressivamente abbandonato, anche se oggi la meritoria opera di alcuni volontari cerca di farlo risorgere (qui un articolo sulla sua antica chiesa). Posto sulla strada che correva in quota verso Imola, Brentosanico viene nominato per la prima volta in un atto di divisione di beni tra i fratelli Albizzone e Greccio Ubaldini, stilato nel 1145. Nel diploma, rogato il 24 dicembre 1220, l’imperatore Federico II ribadisce il dominio degli Ubaldini sull’Alpe, elencando numerose località a loro soggette, fra le quali, appunto, Brento.
Questo luogo, in epoca medievale, doveva avere una certa importanza in quanto gli Ubaldini vi tenevano un vicario per la riscossione delle tasse (Stefano Casini Dizionario di Firenzuola). Nel 1291 era attivo il notaio Ugolino di Bencivenni da Brentosanico. Il borgo sorgeva nei pressi del castello di Caprile, che nel 1373, Ugolino di Francesco Ubaldini, vendette, con tutte le sue pertinenze, al Comune di Firenze per 2500 fiorini d’oro e un vitalizio di 10 fiorini l’anno: “Che Ugolino di Francescho venda al Comune la rocha di Chaprile con ongni sua ragione giurisdizione e fedeli, achomandati, censi, fitti, passaggi, padronerie e possessioni, come valglia di ragione, che avesse ne l’Alpe” (Diario d’anonimo fiorentino).
Da quel momento Brentosanico entrò a far parte del Vicariato di Firenzuola come comunello parzialmente autonomo, con propri statuti e propri eletti, fino al 1776 quando un Motu Proprio granducale abolì questa forma amministrativa decentrata. Una piccola analisi del tessuto sociale del popolo di Brentosanico, ci viene fornita dal censimento del 1841. La popolazione è di appena 52 individui, divisi in 12 nuclei familiari. Parroco è don Angelo Tagliaferri, di 31 anni. I capifamiglia sono tutti coloni, escluso due piccoli proprietari. Due famiglie mantengono un garzone ciascuna di età di 12 e 14 anni. Si notano anche due serve, una di 20 anni a servizio della famiglia del colono Tommaso Pasquini, e una di 23 anni a servizio del parroco. L’istruzione è assai scarsa: due persone sanno leggere e scrivere e due solo leggere. Vi sono un indigente e un questuante, situazione dovuta all’età: 69 e 80 anni. Non si esercitano mestieri al di fuori dell’agricoltura salvo tre donne che svolgono l’attività di filatrice. A fine ottocento gli abitanti erano circa 100.
Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 Febbraio 2023
Come ci si arriva?
I was wondering if you knew about Brentosanico, a small town in the heart of the Appennine Mountains in Florence. It can be reached after an hour of walking on a forest path along the Brentano River, which winds between mills and waterfalls. It is located on the south-eastern slope of Monte Coloreta, quite isolated, and it has been abandoned since the war. However, thanks to the efforts of some volunteers, it is gradually being revived (here is an article about its ancient history).