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Cantà Maggio. Storia e testi dei gruppi maggiaioli del Mugello e della Val Bisenzio

  Cantà Maggio. Storia e testi dei gruppi maggiaioli del Mugello e della Val Bisenzio. – Milano : La pietra, 1979. – 76 p. 22 cm

Classificazione: 398.2 [10 ridotta]

Lo trovi in:

Biblioteca di Barberino – Biblioteca di Firenzuola – Biblioteca di Scarperia – Biblioteca di Borgo San Lorenzo – Biblioteca di Vicchio – Biblioteca di Rufina – Biblioteca di Pontassieve  

*GP


Nel vecchio mondo rurale canti e stornelli erano il modo usuale per esprimere i propri sentimenti, nelle pause dei lavori agricoli o nelle veglie invernali davanti al focolare. Con l’arrivo della buona stagione in tutta la Toscana era diffusa l’abitudine di “cantar maggio”, forse una residuale traccia del rito pagano legato al rinnovamento ciclico della produzione agraria.

Nel Mugello la celebrazione del Maggio non ha mai avuto l’intonazione epico-letteraria caratteristica dell’area pisana o senese, avendo soprattutto il carattere di improvvisazione giocosa e di unicità, risolvendosi l’evento esclusivamente tra il 30 aprile e il primo maggio. In questa notte comitive di giovani andavano di casolare in casolare per salutare le famiglie contadine indirizzando canti e strofe augurali al capoccia (un buon raccolto) e alle ragazze (un buon matrimonio) e chiedendo alla fine uova, vino e altri doni per la brigata. Solo in certi luoghi la finalità della questua era quella di far celebrare sante messe in suffragio delle anime del Purgatorio.

All’inizio del Novecento, quando si inizia a festeggiare il Primo Maggio come festa del lavoro, alcuni canti assumono una caratterizzazione politica. Con la fine della mezzadria le campagne si spopolano e l’abitudine del “Canta’ Maggio” sparisce quasi del tutto.

Poi negli anni Settanta gruppi di giovani ravvivano questa tradizione popolare registrando i testi dalla voce degli anziani per coglierne l’autentico valore umano e sociale. Si formano diverse compagnie di maggiaioli nel Mugello e nella Val di Bisenzio.

A Montecuccoli, una frazione di Barberino quasi completamente spopolata, si insedia un gruppo di collaboratori e amici della casa editrice La Pietra che provengono dalle più disparate parti del mondo. Anche loro riscoprono il folklore locale.

Nel 1979 il Comune di Barberino di Mugello organizza una rassegna dove debuttano tutti i tutti i maggiaioli della zona e così esce questo libro che presenta i testi cantati nelle maggiolate con il profilo delle varie compagnie mugellane (maggiaioli di Barberino di Mugello, del Circolo “La Comune” di Borgo San Lorenzo, della corale parrocchiale di Scarperia e di Montecuccoli) e di quelle del versante pratese (maggiaioli di Vernio, con quelli delle frazioni di Sasseta, La Briglia e San Quirico).

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