Castelli Ubaldini – Capitolo IX “Cepeda, Coloreta, La Bastia o Roncaccio e La Rocca”
Cepeda (Ceppeto)
Probabilemente allodio del castello detto «Castellina» (vedi scheda specifica)
Cepeda (Ceppeto) e Castellina
Posto sul lato destro del Santerno di fronte alla Chiesa di San Pellegrino, limitrofo alla località Castellina, casa torre probabilmente costruita con le rovine del castello.
Nel 1282 soggetto a Mainardo, passa al figlio Gioacchino che lo cedette al Comune di Firenze.
Da: Rocche e castelli di Romagna, p. 180.
Il Pirillo localizza il castello nel comune di Palazzuolo S.S.
CEPEDA Parrocchia di Ss. Egidio e Martino a Salec-chio; piviere di Misileo; attuale territorio comunale di Palazzuolo sul Senio; IGM, tav. 99, III S.O.; resti in prossimità di un edificio rurale in località Castellina.
Coloreta
MONTE COLORETO Attuale territorio di Firenzuola; IGM, tav, 98, n N.B.; tracce di strutture murarie sul rilievo omonimo. Da:Rocche e castelli di Romagna, p. 262.
1342, marzo: dopo le distruzioni fatte durante l’assalto a Firenzuola, gli Ubaldini «ripuosono di sopra a quella Montecoloreto e afforzailo» (G. Villani, XII, 139, p. 282; Stefani, p. 192; Cronica civitatis Bonom’e, pp. 508
1343, inizia una campagna militare di Firenze contro gli Ubaldini, con la ripresa di Montegemoli e poi dei castelli di Monte Coloreta, Peglio, Belmonte e Bordignano che si concluderà nel 1350
1344, giugno 20: accordo tra quattro rami del lignaggio degli Ubaldini per il reincastellamento di Montecoloreto
1349, dopo la riconquista gli Ubaldini riprendono a controllare i passi appenninici. Dopo l’assalto e l’uccisione presso Fone Manzina di un’Accorsi amico del Petrarca, i Fiorentini scatenano una guerra di sterminio contro gli Ubaldini. La prima “cavalcata” è contro Monte Gemoli, allora tenuto da Maghinardo Novello di Susinana, accompagnato dai suoi otto figli e dai nipoti. Dopo una sanguinosa battaglia Maghinardo tratta la resa e assoggettatosi a Firenze guida il seguito della campagna contro la sua consorteria. Cadono i castelli di: Coloreta, Peglio, Belmonte e Bordignano, proseguendo la campagna nel versante di Palazzuolo che termina nell’agosto di quell’anno.
1350, dopo quest’ultima campagna Firenze fortifica e presidia: Montegemoli, Coloreta e Lozzole e decide la ricostruzione o “riposizione” di Firenzuola. Il compito viene affidato a quattro frati attraverso il recuperodei crediti e dei beni in possesso degli Ubaldini
Segue dalle «Croniche» del Villani
MONTE COLORETA, o COLORETO nella Valle del Santerno. – Una delle montuosità dell’Apennino di Firenzuola dove fu una forte rocca che la Rep. Fior. nel 1350 conquistò agli Ubaldini.
Essendo stata ripresa l’anno dopo per dappocaggine del castellano Jacopo Ciuriano fiorentino, giovine poco accorto in fatto di guerra, appena questi arrivò a Firenze, fu per ordine del potestà decollato. Non molto dopo però (anno 1360) la rocca del Monte Coloreta fu acquistata in compra dalla Repubblica con tutte le ragioni e possessi che vi avevano gli Ubaldini.
Infatti nel 22 gennajo del 1360 (1361 stile comune) ricevè la consegna del castello di Monte Coloreta, per conto della Signoria di Firenze Alberto del fu ser Lapo da Catiglionchio, castellano per sei mesi; e un anno dopo si trovano estratti a sorte all’ufizio di castellani di Monte Coloreta i cittadini Cristofano del fu Francesco Ridolfi e Domenico del fu Teri Magalotti.
Venne quindi nel 1363 eletto in castellano della stessa rocca Lorenzo di Lapozzo vajajo del popolo di S. Niccolò d’Otir’Arno di Firenze; il quale nel 7 settembre prestò il richiesto giuramento ai giudici della camera della gabella, previa mallevadoria per tale uffizio. – La stessa cosa fu fatta nel 25 aprile del 1364 dal nuovo castellano di Monte.
Segue dalle «Croniche» del Villani
MONTE COLORETA, o COLORETO nella Valle del Santerno. – Una delle montuosità dell’Apennino di Firenzuola dove fu una forte rocca che la Rep. Fior. nel 1350 conquistò agli Ubaldini.
Essendo stata ripresa l’anno dopo per dappocaggine del castellano Jacopo Ciuriano fiorentino, giovine poco accorto in fatto di guerra, appena questi arrivò a Firenze, fu per ordine del potestà decollato. Non molto dopo però (anno 1360) la rocca del Monte Coloreta fu acquistata in compra dalla Repubblica con tutte le ragioni e possessi che vi avevano gli Ubaldini.
Infatti nel 22 gennajo del 1360 (1361 stile comune) ricevè la consegna del castello di Monte Coloreta, per conto della Signoria di Firenze Alberto del fu ser Lapo da Catiglionchio, castellano per sei mesi; e un anno dopo si trovano estratti a sorte all’ufizio di castellani di Monte Coloreta i cittadini Cristofano del fu Francesco Ridolfi e Domenico del fu Teri Magalotti.
Venne quindi nel 1363 eletto in castellano della stessa rocca Lorenzo di Lapozzo vajajo del popolo di S. Niccolò d’Otir’Arno di Firenze; il quale nel 7 settembre prestò il richiesto giuramento ai giudici della camera della gabella, previa mallevadoria per tale uffizio. – La stessa cosa fu fatta nel 25 aprile del 1364 dal nuovo castellano di Monte
La Bastia o Roncaccio
(Cimone della Bastia o Poggio Roncaccio)
Al castello della Bastia citato nell’elenco del Repetti, corrispondono alcune citazioni da antichi atti di cessione o compravendite, dalle quali non è possibile desumere la localizzazione del sito, che non va confuso con La Poggiona presso La Traversa, denominata anche La Bastia per l’esistenza sul luogo di una fortificazione fatta realizzare dai Fiorentini nell’ambito delle difese approntate a difesa dei Visconti
Il motivo della ricorrente presenza di una struttura fortificata: rocca, torre o bastia è dato dalla posizione strategica del Monte Cimone appunto detto della Bastia, dipende con tutta probabilità dalla posizione strategica per li controllo delle strade che al tempo univano la Valle del Santerno e quella del Senio e del collegamento di crinale tra Moscheta, Casetta di Tiara e Valmaggiore
Da: Pirillo, Forme strutture del Popolamento, II pp.161, 162
(non senza qualche imprecisione) RONCACCIO (BASTIA)
… il toponimo Poggio Roncacelo è situato a msl 1044 sulla sommità del rilievo omonimo sovrastante un affluente del torrente Rovigo che scorre a msl 640. Altri riferimenti documentar! per la prima metà del XJV secolo in Forme e strutture del popolamento. I, p. 220.
1338, giugno 22: Ugolino di Francesco di Ugolino Ubaldini vende a Maghinardo Novello di Giovanni di Ugolino Ubaldini la quarta parte indivisa con i fratelli Azzo, Tano e Piero di «…, l.d. el Poggio de Roncacelo» {Diplomatico, Riformagioni, atti pubblici}.
1340, ottobre 31: vendita da parte di Maghinardo Ubaldini di tré delle quattro parti «unius palatio et casamenti cum vinea et terra laboratoria, bedusta et boscata, l.d. Poggiolo del Roncacelo» (Diplomatico, Riformagioni, atti pubblici).
La Rocca
(Castello della Selva Loc. Traversa)
“Castello La Rocca”, oggi residence d’abitazione ricostruito sui resti di un castello. Avrebbe antiche origini, risalenti al periodo alto medievale. Alcune fonti affermano che nel IX sec. fu qui costruita una rocca dai Visconti di Cremona, giunti in Toscana in aiuto degli Ubaldini. Certamente l’attuale “castello” di Traversa è stato costruito dai Visconti di Cremona nel XIX secolo, e comprato dai Gerini dopo pochi anni, alcuni sostengono che sia stato fabbricato sopra una torre medioevale…
I Principi Torlonia abitarono nel Castello fino ai primi anni del XX secolo.
a cura di Franco Poli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello