Ex-monastero camaldolese ed ex-ospedale di Luco di Mugello
LUCO DI MUGELLO (BORGO SAN LORENZO) – Purtroppo minacciato, come lo splendido chiostro, dal degrado, e da un imminente definitiva distruzione. In fondo all’ampio orto sorge una piccola cappella, certamente tappa di un itinerario di preghiera che si dipanava negli ambienti monastici, al cui interno si trova, sopra l’altare, un affresco con le scene del Noli me tangere e della Crocifissione: i dati di stile spingono ad attribuire il lavoro ad un pittore attivo all’interno della cosidetta “Scuola di San Marco” nei primi decenni del Cinquecento. Entrando nel monastero, all’ingresso di quella che in origine era il grande refettorio, si trova, sopra il lavabo, un rilievo in terracotta policroma con la Madonna col Bambino tra Santa Elisabetta, San Giovannino e Angeli. Estremamente interessante, anche per la presenza dell’antica policromia, l’opera può essere attribuita allo scultore e ceramista Agnolo di Polo, nei primi decenni del XVI secolo.
Infine, sono da ricordare l’affresco collocato sopra un altare situato nell’angolo nord-ovest del chiostro, che raffigura l’Annunciazione, che, malgrado le non ottimali condizioni di conservazione, si rivela come pregevole opera fiorentina della metà circa del Cinquecento, età alla quale sarà da ricondurre presumibilmente anche il Battesimo di Cristo, opera di un pennello non particolarmente pregiato e collocato all’interno della cappella posta sotto il loggiato verso il giardino.
Foto interni ed esterni
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