Cristo Morto, di Clemente Susini (1798)
L’opera più nota dell’oratorio della Misericordia di Vicchio è il Cristo morto (raffigurato con gli occhi aperti), statua a grandezza naturale in cera policroma, eseguita da Clemente Susini nel 1798, anno in cui fu anche benedetta da papa Pio VI.
L’opera è veramente impressionante per il suo crudo realismo, chiaramente avvertibile nella precisione anatomica in ogni dettaglio della figura del Cristo, disteso all’interno dell’urna lignea, risalente al 1827. La finezza della cura del dettaglio, che si spinge fino alla raffigurazione del reticolo venoso sulle membra, deriva dall’abilità e dall’esperienza del Susini, per anni responsabile della realizzazione delle cere anatomiche ora custodite al museo della Specola a Firenze.
La valle del Mugello, tra l’altro, conserva altre opere del Susini come il Cristo morto della pieve di Santa Maria a Fagna e l’Ecce homo della pieve di San Cassiano in Padule (ora conservato nel museo di arte sacra e religiosità popolare “Beato Angelico” di Vicchio). Tali realizzazioni erano destinate a suscitare la devozione popolare, mirando a colpire la sensibilità dei fedeli col loro crudo e nobile realismo.
Foto Enrico Dolabelli