Dino Chini (1884 – 1960)
Figlio di Pio, decoratore – imbianchino e suonatore d’organo, era nato nel 1884. Inizia sin da bambino, lavorando col padre già nel 1895, la sua lunga e poliedrica attività che spazia dalla decorazione pittorica, alla realizzazione di scene teatrali, alla progettazione di arredi e in qualche caso anche di architetture. Collabora all’inizio del secolo anche con lo zio Leto, mentre più raramente lo troviamo al fianco dei cugini Galileo, Chino e Pietro.
Si è valso occasionalmente dell’appoggio delle Fornaci San Lorenzo, soprattutto per la realizzazione di vetrate. Sappiamo che, tra le altre cose, nel 1908 riquadra un affresco trecentesco nella chiesa di San Donato al Cistio (Vicchio), per la quale nel 1921 progetterà anche il campanile. Nel 1913 esegue la decorazione a finti cassettoni intorno al Battesimo di Cristo dipinto dal nonno Pietro Alessio nella pieve di San Giovanni Maggiore, e interviene a più riprese nell’oratorio della Misericordia e in quello di Sant’Omobono, restaurando il soffitto e disegnando la porta a vetri. Nel 1929 disegna le vetrate e l’altare maggiore per la chiesa di San Martino a Vespignano.
Nel 1937 esegue le decorazioni araldiche nel palazzo del Podestà di Borgo San Lorenzo. Nel 1945 dipinge le decorazioni floreali delle cappelle e dell’abside di Santo Stefano a Palazzuolo sul Senio. Sempre presso Palazzuolo, nel santuario di Santa Maria della Nave a Quadalto, sono modellate su un suo disegno le cancellate del coro in ferro battuto. Negli interventi più recenti collabora spesso con lui il figlio Lino (1918 – 1986), anch’egli pittore e decoratore. Dino muore a Borgo San Lorenzo nel 1960.