RACCONTI DI CAMPAGNA – Le fissazioni della zia Argia
SCARPERIA E SANT’AGATA – Era passata da alcuni anni la metà del Novecento, quando Francesco abbandonò il Mugello per andare a lavorare a Firenze. A parte l’amore per la sua terra, aveva un unico rimorso: quello di aver lasciato sola, nella sua casa colonica nei pressi di Lumena sopra Sant’Agata, la vecchia zia Argia.
Rimasta vedova troppo presto e senza figli, l’Argia era una donnina minuta ma vivace che aveva sempre accanto un paio di gatti; faceva l’orto e la salute non le mancava, anche se mostrava un caratterino scostante e tendeva a isolarsi. Francesco avrebbe voluto portarla via da lassù, ma lei rifiutò decisa; non si sarebbe mossa per niente al mondo, quella casa dove se ne stava bella tranquilla le ricordava i tempi felici vissuti con il marito a coltivare i campi. E poi, anche volendo, il nipote non avrebbe avuto risorse, tempo e modo di accudirla.
Così lentamente l’Argia s’isolò sempre più nella sua casa nei boschi con la solitudine mitigata dalle rare visite del nipote. Certamente, lei ci metteva del suo per restare sola. Tanto per fare un esempio, a meno di due chilometri abitava un certo Gualtiero che i maligni chiamavano sottovoce “citrullo” per via dei suoi strani atteggiamenti tipo parlare da solo; e l’uomo quel nomignolo dispregiativo lo odiava proprio.
Ma Gualtiero non era proprio così strano e, sapendo che l’Argia viveva sola, a volte per pura gentilezza passava a trovarla, ma dopo la seconda volta che fu accolto con un vivace “Guarda chi c’è, c’è Citrullo!” risentito e deluso smise per sempre di andarci. Finalmente, dopo alcuni anni la casa colonica adiacente a quella di Argia fu restaurata e ci tornò ad abitare una signora fiorentina gentilissima, un po’ più giovane, di nome Isora. Anche lei vedova, cominciò sempre più spesso ad andare a trovare l’Argia per fare due chiacchiere. L’Isora guidava anche la macchina; aveva una Fiat500, improbabile ma spaziosa, con gli sportelli di legno che al tempo era chiamata “giardinetta”. Insomma, era un po’ la Station Wagon d’allora! Francesco si sorprese a pensare che forse le sue preoccupazioni, almeno in parte, erano finite e che l’Argia non sarebbe stata più sola; avrebbe avuto compagnia, qualcuno vicino cui rivolgersi in caso di bisogno.
La zia tra l’altro possedeva soltanto una vecchia bicicletta, e ormai le era impossibile anche andare a fare una modesta spesa. Ma, se Francesco pensava di aver trovato una soluzione, si sbagliava di grosso. Un giorno andò a trovarla e domandò come si trovava con l’Isora. “Non me ne parlare, e un mi fido mica di quella lì, la fa tanto la fine ma pensa l’altro giorno e la m’ha portato a mangiare una rana. Io e un le mangio di certo le su’ rane, l’ho buttata via!” “Ma zia, mi sembra impossibile!”, fece Francesco che andò a frugare nella spazzatura e trovò una confezione di marca con scritto “Rana pescatrice di prima scelta”. Fu inutile spiegare alla zia che la vicina aveva cercato di essere gentile regalandole un pesce buonissimo. Sospettosa, alzò le spalle e non volle più ascoltarlo.
Passate alcune settimane Francesco tornò a Lumena trovando la zia ancora una volta infuriata. “Pensa, quella lì (L’Isora) è così sfacciata che stavolta m’ha portato di’ burro cinese! Mangialo, mangialo, questo è buono, mi ha detto!” “Cinese? Che dici zia!” replicò Francesco. “Sì, sì cinese, io un po’ so leggere, i’ che la crede, e ti dico che non è nemmeno bono da mangiare, c’è scritto balsamo, la mi voleva proprio avvelenare! L’ho buttato via, non sono mica scema!”. Incredulo, Francesco tornò di nuovo a frugare nella solita spazzatura e stavolta trovò un panetto di burro ben confezionato su cui era scritto “Burro superiore di Cinisello Balsamo”.
Con un sospiro di rassegnazione, quella volta non provò nemmeno a spiegare la cosa alla zia. Così lui si rassegnò ad andare più spesso a trovarla, l’Isora non tornò più a farle visita e l’Argia si tenne il suo bel caratterino rimanendo in solitudine per il resto della vita. E forse in fondo era proprio quello che più desiderava.
Fabrizio Scheggi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Giugno 2024