Iacopo d’Angelo da Scarperia (Iacopo Angeli)
MUGELLO – Territorio, ambiente, arte, architettura, storia, cultura. E tanti personaggi famosi. Fra questi Iacopo d’Angelo da Scarperia, letterato, colui che ha tradotto dal greco in latino opere letterarie antiche. Il suo nome è legato alla traduzione del testo fondamentale per la prima conoscenza della forma e dimensione del nostro pianeta, la “Geographia” di Claudio Tolomeo.
Eppure è annoverato fra i cosiddetti “grandi” del Mugello. In pochissimi però ne conoscono la vita e l’attività. Tuttavia è parte della storia di Scarperia con Luigi Fiacchi detto “il Clasio” (Scarperia, 1754 – Firenze, 1825), letterato e filosofo, e Dino Rosoni noto come “Dino del Mugello” (Fagna[?], 1253[?] – Bologna[?], 1298 o 1303), giurista. Stiamo parlando di Iacopo d’Angelo da Scarperia (attualizzato in Iacopo Angeli), un letterato e ricercatore, ricordato per essere stato uno dei più importanti studiosi nel tradurre dal greco in latino alcune opere letterarie antiche. Una su tutte, il testo fondamentale di Claudio Tolomeo (Alessandria[?], 100 d. C. circa – Alessandria [?], dopo il 170), la “Geographia” (il cui titolo originale, forse, potrebbe essere stato “Introduzione geografica”), ripartita in otto libri.
Per lui, come del resto per tanti altri personaggi noti di quell’epoca, siano essi artisti, studiosi, scrittori, santi, re e regine, non esiste una ricostruzione anagrafica certa. Lo si dice, e lo si scrive, nativo di Scarperia, o meglio di Castel San Barnaba a “la Scarperia”, in una data imprecisata, fra il 1360 e il 1369. Quindi in un periodo storiografico avaro di prove documentali, in specie per gli atti di nascita e di morte. A parte l’attribuzione dei natali nel borgo mugellano, ristretta più a citazione che a prova ineluttabile, poco altro si sa della sua permanenza in questi luoghi. Meglio conosciuta e documentata, invece, è la sua attività di umanista, traduttore e ricercatore.
Il suo nome, come anticipato, è soprattutto legato alla traduzione della “Geographia” di Tolomeo, cui cambiò anche il titolo originale in “Cosmographia”, un lavoro probabilmente iniziato da Manuele Crisolora (Costantinopoli, 1355 – Costanza, Germania, 1415) e che Iacopo completò fra il 1409 e il 1410. Ben presto questa sua versione in latino divenne un vero e proprio successo. Inizialmente copiata e riscritta su manoscritti e pergamene, poi riprodotta a stampa. Da quel momento la geografia e le discipline scientifiche correlate si aprirono ad una vasta platea di studiosi e addetti alla materia.
A partire dal novembre del 1414, durante il Concilio di Costanza, la traduzione di Iacopo d’Angelo vedrà crescere la sua popolarità. Il Concilio, di per sé, era un evento che faceva confluire nel luogo ove si svolgeva una moltitudine di partecipanti, non solo religiosi. Quella sua traduzione veniva indicata come proveniente da Firenze, recensita quale bene prezioso, fatta copiare e donare per le più rinomate biblioteche d’Europa. Oggi si direbbe un best seller, con una diffusione virale. Cosimo il Vecchio ne farà realizzare una copia, poi donata alla biblioteca del convento di San Marco. In seguito, anche Leonardo da Vinci ne possiederà una che citerà, più volte, nei suoi documenti. E così faranno in tanti.
Un successo che purtroppo Iacopo d’Angelo da Scarperia non visse appieno. Nell’agosto del 1410 è menzionato in un documento della Cancelleria pontificia con il quale viene insignito della nomina a Segretario Apostolico per i suoi meriti nel tradurre testi religiosi e, infine, in un altro scritto del 1411 è dato come deceduto.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 luglio 2018