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Il sussurro del bosco

Da millenni la dea Primavera ha un potere assoluto. Ti sorprende con il suo formidabile bacio sulla bocca della natura, altroché il principe di Biancaneve. Una resurrezione magnifica, impareggiabile. Anche quassù. Il crinale appenninico, proprio dove la morte corse di fianco alla Gotica, è tutto un pullulare di vita. Vallo a vedere. Emoziona. A piedi o sulle due ruote, come vuoi tu. Il monte è disseminato di sentieri segnati, ti portano ovunque. Scegli la destinazione non sulla base della geografia, della bussola, ma degli animali che vorresti incontrare e delle piante che vorresti annusare.

La volpe probabilmente l’hai vista, almeno una volta. E così il daino, il cervo, il cinghiale. Basta soffermarsi nella piana che porta a Galliano per ammirare un branco di Bambi. Ma l’istrice? Il picchio verde e il picchio rosso goloso di castagneti? E l’allocco? Il falco ti avrà entusiasmato nel ‘Trono di spade’ ma dal vero l’hai mai visto volare? Ti sei mai confrontato con la potenza sontuosa dell’aquila ad ali spiegate? L’aquila, con l’orso e il leone, è l’animale che più di ogni altro compare negli stemmi delle città medievali. Simbolo di forza, di lealtà, di determinazione. Segno imperiale per eccellenza, perfino Putin lo esalta. Ecco, spiccherà il volo sul Falterona anche domani. Resta il lupo, avvisato più volte nelle foreste sopra Firenzuola e non solo. Cannocchiale e fermarsi. Ammirare senza battere ciglio. C’è di più. Infilare la testa in un volo di farfalle, immergere le mani e i piedi in un torrente di montagna ricco di trote, osservare una biscia nascondersi in un mucchio di foglie. Il meglio del meglio, in carne e ossa e senza pagare biglietto. 

E poi c’è la flora. Il crinale ridonda di rose canine e di varie specie di orchidea selvatica. Tra il Giogo e Casaglia puoi cogliere – con discrezione, mi raccomando – l’anemone bianca e il giglio martagone. Uno spettacolo. Il cielo trafitto da pini, aceri, ciliegi selvatici, a terra un tappeto di fiori.

Ora, immagina una vacanza tra ombrelloni fitti come aghi in una sartoria e una camminata quassù interpuntata da un piatto di nastroni ai funghi e da bistecca di manzo con verdure in forno. Aggiungi il sacco a pelo e gli occhi appuntati alla Via Lattea prima che la notte sprofondi nelle tenebre. Che tu creda o che tu sia ateo, lo spirito rivive nel mistero del mondo.

Riccardo Nencini

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