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BORGO SAN LORENZO – Ieri 9 ottobre si è inaugurata l’antologica “Retrospettiva proiettiva” su Augusto Chini a Villa Pecori Giraldi, con la partecipazione di oltre cento persone. La mostra, curata dal Direttore del Chini Museo Alessandro Cocchieri e dalla prof.ssa Gilda Cefariello Grosso resterà aperta fino 15 gennaio 2023. Ha portato il suo saluto anche il Senatore e Presidente della Commissione Cultura del Senato Riccardo Nencini, ricordando l’importanza del contributo che ha dato la famiglia Chini al liberty italiano.
“Prima di fare questa personale – ha detto il direttore Alessandro Cocchieri – mi sono preso del tempo per una ricerca ed uno studio approfondito su Augusto. Quando mi vennero proposte alcune opere per creare una sezione a lui dedicata nel Chini Museo, ho pensato subito che c’era molto di interessante, di non scoperto e di rimasto in silenzio. Ho visto qualcosa di avveniristico nel suo lavoro. Ho quindi portato prima avanti le attività di marketing e quelle museali per assestare questa istituzione culturale e questa villa a livelli nazionali ed internazionali. Ma ora si torna sul territorio. Già dal 2019 abbiamo iniziato a parlare con la famiglia Chini di questa mostra. Si è iniziato mettendo qualche opera. E tre mesi fa abbiamo inaugurato una stanza su Augusto e su Tito”.

“Il materiale che abbiamo su Augusto – prosegue Cocchieri – è tanto. Sostanzialmente si divide in due contesti: prima della Seconda Guerra Mondiale e dopo. C’è nel suo lavoro uno spaccato di storia importante sui gusti, sugli usi e sui costumi. Con piacere si troverà esposti degli oggetti comuni che erano nelle case e che faceva bello avere”.
“La figura di Augusto è amata da tutti in Mugello – ha detto la prof.ssa Gilda Cefariello Grosso, da sempre una delle principali studiose dei Chini – perché era una persona dotata di grande cultura e intelligenza, ma era anche gentile e premuroso. Io sono molto emozionata non solo perché, per la prima volta, si è messa in atto una mostra antologica a lui dedicata, ma soprattutto perché ho conosciuto direttamente il prof. Augusto Chini, quando ero studentessa negli anni ’70. In questo momento sto curando la sua monografia, attraverso i documenti dell’archivio di famiglia. E da questi si vede quanto questo uomo abbia amato il suo lavoro. Appena ventenne inizia subito a produrre nella Manifattura e fa opere veramente interessanti”.
“Anche dal punto di vista tecnico aveva doti straordinarie ed era anche ‘anomalo’ nella famiglia – nota Cefariello Grosso – Tito e Galileo erano pittori, lui era uno scultore e faceva il modellatore”.
“Quando Galileo lascia la direzione artistica della fabbrica – spiega Cefariello Grosso – Augusto aggiornerà il catalogo per quanto riguarda la produzione fittile. E vedremo come darà vita a dei servizi, come quelli da caffè, che sembrano opere di design moderno: se non ci fosse scritto ‘1930’ potremmo pensarlo della nostra epoca. Augusto era proiettato in avanti, per questo nel nome di questa mostra c’è l’aggettivo ‘proiettivo’. Noi abbiamo fatto una retrospettiva proprio per mostrare la sua produttività nel futuro. Perché lui capiva i suoi tempi”.
“Sono molto felice di questa gratificazione data a mio padre – ha detto Vieri Chini – che è sempre stato nell’ombra. A volte sono state fatte anche delle attribuzioni errate, diventava tutto di Galileo o di Tito. Augusto era sempre stato una persona schiva, riservata, faceva il suo lavoro, viveva per la fabbrica. Dopo cena si metteva al tavolo e disegnava. Aveva un tratto elegantissimo, cosa che io non ho, ma che mio figlio Cosimo ha”.
“Ecco questo voglio sottolineare – ha detto Vieri – l’attività ceramica dal 1896 è della famiglia Chini. E lo è ancora oggi: ci sono i miei figli Mattia e Cosimo che la portano avanti. L’azienda si chiama in un altro modo, la proprietà è di una multinazionale belga, ma il sangue è sempre della nostra famiglia. L’ultima cosa: questa mostra apre un anno importante. Sono già in calendario, di mese in mese, tante manifestazioni ed eventi che avranno esposte le opere dei Chini, principalmente di Galileo. Per i suoi 150 anni, il 2 dicembre 2023 si inaugurerà un’antologica a lui dedicata qui a Villa Pecori Giraldi”.
“Apriamo un anno straordinario per il nostro museo – ha affermato la vicesindaco e assessore alla Cultura Cristina Becchi – che ha inaugurato grandi mostre contemporanee, ha ampliato il percorso sul liberty ed ora, con un rinnovato prestigio, torna a proporre i nomi della manifattura Chini. Un obiettivo che ho sempre inseguito e che oggi si concretizza con la mostra su Augusto, in previsione anche di altri appuntamenti come quelli del 2023 per i 150 anni dalla nascita di Galileo”.
“La nostra villa – conclude Becchi – è al centro di un progetto di valorizzazione, per cui abbiamo ottenuto finanziamenti per circa 5 milioni di euro, che ne farà il fulcro della cultura. Inizieremo presto con il primo intervento sul parco che diventerà un naturale specchio di quello che la villa ha al suo interno”.
Fabrizio Nazio © Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 Ottobre 2022