
La manifattura Chini, nel suo periodo borghigiano, sviluppò anche una notevole abilità nella produzione di vetrate policrome, per le quali, nel corso degli anni eseguì notevoli disegni anche il figlio di Chino, Tito, dal 1925 circa responsabile artistico della manifattura, dopo l’abbandono da parte di Galileo. Questa coppia di vetrate proviene da una finestra della stessa villa Pecori Giraldi e risale con tutta probabilità agli anni Venti, quando la svolta Decò della Manifattura era compiuta: la decorazione, di un prezioso colore dorato, è ormai geometrica e i richiami al mondo naturale, come l’araldica rappresentazione dello scarabeo, o lo stilizzatissimo motivo del fiore, posto nella parte inferiore, sono ormai ricondotti alla loro dimensione simbolica.