MUGELLO – È questo il primo libro del poeta barberinese Ivo Guasti dopo che il suo Comune gli ha attribuito il prestigioso premio ‘Barba d’Oro’ (articolo qui). Pare infatti che questo nuovo lavoro letterario dal titolo ‘Un Modo di Vivere’, ultimo di una lunga serie, stampato da Edizioni Polistampa in piccolo ed elegante formato dalla copertina blu ed una illustrazione in chiaro di Aldo Frangioni, sia stato concepito durante il periodo di confinamento legato alla pandemia. In ogni pagina una poesia, un pensiero scandito come d’abitudine dai ritorni a capo, senza punteggiature né lettere maiuscole, come un corpo unico che induce nella scia di una trascinante visione della vita.
Il protagonista ne è il verso: preciso, asciutto, strumento per dare ordine alle parole che aleggiano, filo conduttore che dà senso alle idee. La poesia, quindi, come parte essenziale di questo modo di vivere, come abilità affinata nel tempo, impulso per l’animo che si innalza ‘come l’aquilone’. La poesia come un ‘giuoco’ senza soste, che ogni volta ricomincia e che contiene il tutto, il messaggio e il suo significato. Un’arte intrisa dell’essenza di un percorso, come un viaggio fra venti benigni, comunque governabili. Se l’io talvolta può smarrirsi, soccorrono l’amore, i segni stessi della natura che incede e scorre dolcemente affianco al tempo, all’infinito, al finito, alla storia, ‘bussola sicura per orientare l’esistenza’. Uno sguardo come sempre positivo al futuro, ed anche se questo è il tempo della ‘mediocrità imperante’, il pensiero va all’azzurro che verrà, a quella città ideale sempre sognata, dove il suono della campana sulla torre alta chiama alla raccolta. Perché ognuno mette un po’ di se stesso, un po’ del suo impegno, affinché il possibile sia fatto, in un cammino adulto, contenti di arrivare alla prossima stazione. Negli affetti le proprie radici, la linfa vitale per toccare il cielo, la gioia infinita di un sorriso mai sbiadito, che si è fatto realtà quotidiana, accordo di note per l’avvio di un concerto. Un geranio alla finestra, ‘cuore d’affetti…. per giorni curato con passione’, evoca altro tipo di amore, che accompagna e apre alla vita. Tutto torna… il libro è dedicato a Ivana e Alessio, la moglie e il figlio di Ivo.
Passando da casa loro per ritirare – omaggio assai gradito – questa produzione, è impossibile non essere toccati dalla sintonia che lega Ivo e Ivana, da questa intesa ricercata e mantenuta per tanti anni con entusiasmo e dedizione costanti. Colpisce un aneddoto che Ivo talvolta racconta, a proposito del loro primo approccio formale. Incredibilmente, dopo aver visto Ivana crescere in paese, incrociandola un giorno non ancora ragazza, insieme ad un’amica, le indirizzò un’esclamazione che conteneva già una proposta di matrimonio… . Tutto normale per loro, impensabile oggigiorno, ma la storia parla da sola. E’ nato quindi da lì, da una decisione poi diventata sentimento reciproco, un sodalizio d’amore che sfida il tempo. E mentre Ivo ha trovato la propria dimensione nell’ambito dell’organizzazione di eventi culturali, nell’impegno politico e quindi nell’esercizio della poesia, anche lei, insegnante elementare dalla vocazione autentica, ha saputo mettere al centro di tanti percorsi educativi la comprensione di questa arte sublime.
Ultimata ormai da anni – non senza rimpianto – la sua carriera lavorativa, conserva ancora con cura bellissimi lavori fatti con gli alunni sui temi della metafora nella poesia, che mostra orgogliosa. Ma anche adesso, oltre ad essere fonte di ispirazione e consigliera per il suo compagno, Ivana svolge una fondamentale funzione nella realizzazione del manoscritto definitivo delle sue rime. Perché quando crea, Guasti non tollera l’intromissione di strumenti informatici, che potrebbero togliere autenticità e significato ai suoi lavori. Avviene, quindi, che lui scrive – rigorosamente con la penna – su grandi fogli, che poi va correggendo, magari tirando una riga sulla parola da sostituire, ma senza mai eliminarla del tutto, come avverrebbe invece al computer. Ogni cosa è parte di un’elaborazione poetica, perciò deve restarne traccia, non si butta via niente. Poi, dopo la definitiva revisione, Ivana trascrive il tutto in bella calligrafia su un volume intonso, e soltanto allora il sigillo è apposto, il manoscritto può essere dato alle stampe… Bello questo modo di vivere, complimenti e tanta riconoscenza per una produzione culturale così intensa e per l’inesauribile dedizione. Auguriamoci che i tempi consentano quanto prima di ritrovarci ad una presentazione pubblica del suggestivo libro, e che al più presto esso sia inserito nel catalogo ufficiale del sistema bibliotecario.
Alcuni versi da ‘Un modo di vivere’
impennata di storie già avvenute
scavalchiamo muro dei ricordi
pianura aperta la mente agisce
nell’oscurità nessuna cosa posa
lontani momenti ritrovati
giorni di ieri uniti ai giorni d’oggi
tutto fa la vita piena
Elisabetta Boni
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 ottobre 2020