La neve. Un racconto di Luca Tagliaferri
MUGELLO – Nel casolare dove vivono Ezechiele e la sua compagna Nocciola, è giunto l’inverno. Quasi a metà del mese di Dicembre, nella camera dove i due dormono, è sceso il freddo. Sotto il coltrone di lana di pecora, Ezechiele e Nocciola con indosso i loro pigiami di flanella si crogiolano nel tepore del loro letto.
Sulla trave del tetto legnoso, un ghiro svegliato dal gelo, attraversa velocemente per rifugiarsi nel suo nido, dopo aver cercato qualcosa da mangiare. Il piccolo animaletto peloso, di colore grigio fumo, tiene in bocca una noce rubata di soppiatto dalla tavola della cucina dei coniugi. In un angolo della stanza la “zangola” aspetta di ricevere acqua quasi congelata dalla brocca.
Su un piedistallo dove ormai la ruggine ha preso il sopravvento sui colori della vernice, in alto c’è la bacinella, nel mezzo la brocca piena di acqua pura e fredda come la stagione in corso, sul lato un asciugamano o asciugatutto che dir si voglia.
La mattina, di norma, quando i coniugi si alzano dal giaciglio, per prima la donna versa acqua nella bacinella per lavarsi sommariamente il viso e le mani per poi scendere in cucina a preparare la colazione per il marito. Durante la “buona stagione” primavera ed estate i raggi solari illuminano presto la camera. All’esterno i canti degli uccelli riempiono l’aere, con i loro gorgheggi: merli neri come il carbone, cince bigie, cince col ciuffo, passere montane ed infine i gialli cardellini e i coloratissimi fringuelli.
Ma questa mattina dagli scuri chiusi della finestra, penetra una luce chiarissima, insolita per il periodo
invernale una luce bianca mentre il silenzio assoluto spadroneggia. Fuori dal casolare, non si ascoltano
canti di merli, cince, passeri e fringuelli, nemmeno il canto di gallo, né scoccodellare di galline, né latrati di cani, nessun cigolio di ruote di carri, nessun rumore di zoccoli. Solo il canto di un pettirosso che dalle colline soprastanti il luogo si è trasferito nella siepe dietro la casa. Il pettirosso per abitudine e tradizione annuncia la neve. Il suo avvistamento giornaliero significa neve.
Nella stalla del casolare, nessun raglio, nessun belato. Un silenzio quasi assordante pervade l’intero abitato. Ezechiele si pone la questione, ma in cuor suo ha già capito. La neve deve essere caduta.
Dalle tegole non ben assemblate del tetto qualche goccia cade sul, pavimento della stanza. Pervaso da una insaziabile frenesia di conoscenza, scostata la coperta, senza scoprire Nocciola, scende dal lettone, in fretta indossa i suoi pantaloni di grosso velluto, la camicia di lana, il giubbone di fustagno, cerca guanti e sciarpa in uno dei cassetti, poi velocemente si avvicina alla finestra e piano scosta gli scuri.
Un fiotto di luce bianca e immacolata lo colpisce negli occhi, ancora socchiusi per l’ombra e lo fa vacillare. Le pupille abituate al buio della notte non recepiscono i fiotti luminosi. Stropicciati con i pugni chiusi pian pianino gli occhi riacquistano la vista, mentre dai setti del naso un effulvio di neve fresca colpisce il cervello. Avevo ragione, pensa, precisa, puntuale é arrivata prima di Natale.
Allora scende nella stalla a liberare gli animali, che quasi impazziti di gioia, saltellano con il loro padrone. Le vacche, l’asino, le pecore, i polli liberati dai loro caldi giacigli, dai loro covaccini, attraverso la porta aperta della stalla invadono l’esterno, scorrazzando e rotolandosi sulla neve fresca, nella morbida spuma fioccata durante la notte Un tripudio per la campagna, per il suolo, per i boschi per l’orto, per le coltivazioni, per le sorgenti.
La neve annuncia anche la bontà della prossima stagione primaverile ed estiva. Essenziale per i due coniugi che vivono esclusivamente dei prodotti del loro duro lavoro. Ma adesso godiamoci la neve e il Natale che sta arrivando, allora felice inizia a costruire un pupazzo di neve prima di chiamare Nocciola ad aiutarlo. Fin quando un grido dalla cucina: Nocciola chiama Ezechiele a fare colazione.
Natale è sempre più vicino.
Scoronconcolo. Asino Sapiente
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 Dicembre 2024
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Bellissimo. Bravo Luca e auguri di buon Natale.
grande luca ub abbraccio e un augurio