Lingua e dialetti. A Marradi nacque l'”italiano puro”. Uno studio di Walter Scarpi
MARRADI – Il confine linguistico fra le cadenze fonetiche dell’Italia settentrionale e della Toscana è sull’Appennino e su questo si attenuano quasi tutti gli influssi dialettali, fino a far nascere un italiano puro. Questa è la tesi sostenuta dal Walter Scarpi, che qualche anno fa dedicò un interessante e approfondito studio alla fonetica della lingua italiana a Marradi e nella Romagna Toscana. Uno studio che può essere scaricato e letto QUI.
“Nel 1861 -spiega Scarpi- meno di un italiano su dieci parlava italiano. Questo raffinato erede del latino parlato, era solo la lingua dei pochi che avevano avuto modo di studiare. I dialetti locali regnavano incontrastati. Anche oggi l’italiano parlato è segnato da spiccate marche di pronuncia regionale che permettono di identificare con chiarezza la provenienza del parlante. In questo panorama un’ eccezione è rappresentata dalla Romagna-Toscana e in particolare dall’Alto Mugello. Lo spartiacque appenninico (lungo la cosiddetta linea La Spezia-Rimini) è il confine tra le lingue neolatine orientali (Italiano e Rumeno) e quelle occidentali (Spagnolo, Francese, Catalano, lingue gallo-italiche). Una cultura di tradizione celtica fermata nella propria espansione meridionale dalla barriera degli Appennini interseca qui l’elemento etrusco con caratteri che, uniti al dominio fiorentino degli ultimi seicento anni, fanno della Romagna-Toscana un’area linguistica mista.
Nella Carta dei Dialetti (Pellegrini 1977, figura a lato) vediamo il territorio del comune di Marradi diviso in due parti. Nel capoluogo la matrice della cultura popolare è romagnola mentre nelle frazioni dell’alta valle del Lamone, in particolare a Crespino e Campigno, si parlano già dialetti toscani. A partire dalla seconda metà del ‘900, con il progressivo abbandono del dialetto, a Marradi si profila una situazione in cui l’italiano parlato è quasi del tutto esente dalle tipiche marche di pronuncia regionali, sia toscane che romagnole, che qui tendono a fondersi. La pronuncia ideale dell’italiano, che altri devono apprendere faticosamente nelle scuole di dizione, trova qui un terreno dove può essere appresa o migliorata parlando con la gente”.
“Questa particolarità -continua Scarpi- è dunque un bene culturale immateriale che va riconosciuto e indagato. Non solo: può e deve rappresentare alla stregua di altri “prodotti tipici” un valore e un punto di forza. Conviene allestire una cornice di intese istituzionali in cui gli attori presenti sul territorio (agenzie formative, enti, accademie, associazioni, privati ) possano collaborare nel fornire servizi rivolti a insegnanti di italiano, immigrati, studenti universitari e stranieri in vacanza – studio.
Nell’Alto Mugello si è dunque Toscani o Romagnoli dal punto di vista linguistico? Walter Scarpi risponde: “Senza pretendere che in altre zone d’Italia non si possano realizzare le condizioni per un italiano puro, restiamo fedeli all’assunto per cui la pronuncia ideale dell’italiano è un’astrazione che può manifestarsi “naturalmente” solo in un territorio fiorentino che impatta la linea La Spezia-Rimini formando, non una linea di confine più o meno sfumata, ma un’area ibrida autonoma. La Romagna-Toscana o Romagna fiorentina è una sub-regione storica che corrisponde all’estensione massima settentrionale raggiunta dal comune e dalla repubblica di Firenze, su confini rimasti inalterati per circa 600 anni finché c’è stato il Granducato di Toscana. Nel 1923 una consistente porzione nel versante adriatico di questo antico territorio fu incorporata nella provincia di Forlì. La parte rimasta amministrativamente in Toscana corrisponde alla zona definita Alto Mugello, che comprende i tre comuni di Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Marradi. Al termine di questa prima sommaria ricognizione lungo la linea La Spezia-Rimini, riteniamo l’Alto Mugello nel suo complesso candidabile a essere considerato e riconosciuto come uno dei pochi territori italiani estremamente significativi nell’ottica dello studio e della successiva valorizzazione dell’italiano puro, nell’accezione e nei limiti che nello studio ho cercato di indicare”.
SCARICA CLICCANDO QUI il saggio di Walter Scarpi “Italiano puro. Fonetica dell’italiano a Marradi e nella Romagna-Toscana:una risorsa da conoscere e valorizzare”, febbraio 2011 (formato PDF)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 Novembre 2020