“Mandatemi una cesta di fiaschi”: una lettera di una negoziante di Firenzuola, cento anni fa
FIRENZUOLA – Casualmente mi sono imbattuto in questa missiva su carta intestata, datata oltre 100 anni fa. Poche righe, ma mi hanno incuriosito e ho cercato qualche notizia sull’intestataria e sulla sua attività commerciale.
TEODORA LUSARDI nei BRIZZOLARI
NEGOZIANTE
in Merceria – Filati – Cotonami – Terraglie
Porcellane e Cristallami
FIRENZUOLA ( Toscana )12 Giugno 1909
Signore Del Vivo
PontassieveRicevuto sua risposta del prezzo dei fiaschi certo sono un po’ cari ma in ogni modo, se è possibile lunedì o martedì mi spedisca una cesta al Borgo S. Lorenzo alla rimessa di Pietro Margheri se poi invece di 100 barili fossero anche 110 o 120 ciò più piacere e immagino che il porto sarà lo stesso oppure differenza di poco.
Avrei piacere come gli ho detto sopra di averli presto perchè mi occorrono.
A mezzo Posta mi mandi la fatt(ura) che gli spedirò subito (i) denari.
Distinti saluti
Luigi Brizzolari
La lettera è inviata alla vetreria Del Vivo di Pontassieve, succursale della omonima industria di Empoli, specializzata nella produzione di fiaschi e bottiglie.
Si chiede l’invio di una cesta di fiaschi evidentemente vuoti, ma che doveva smerciare in gran numero nel proprio esercizio commerciale. La cesta era un’unità di misura e indicava un grosso quantitativo di questi recipienti; era anche un sistema di caricamento di essi su un carro trainato da cavalli con una disposizione tipica a piramide. Ogni cesta era composta da 100 barili formati a loro volta da 20 fiaschi, in totale erano 2000 i fiaschi che potevano essere caricati su detto carro. Un esempio, assai conosciuto, è il cosiddetto “ Carro matto “ che sin dal medioevo arrivava ogni 29 settembre, dalla Rufina alla chiesa di San Carlo a Firenze, carico di vino che era poi bevuto alla salute dei fiorentini.
La signora Teodora Lusardi, proveniente dall’Emilia Romagna, probabilmente dalla provincia di Parma o Piacenza, inizia con una rivendita di merceria della quale è titolare perlomeno dal 1896, come compare sull’Annuario del Regno d’Italia di quell’anno; accanto a questa attività, la nostra intraprendente Teresa, risulta, nel 1899, essere produttrice di seme bachi, indispensabili per l’allevamento dei bachi da seta; sarebbe interessante sapere se tale allevamento si sia poi diffuso o se fosse restato solo un esperimento senza seguito. Nel 1908 è attiva anche la vendita di stoviglie, filati di cotone e lana grezza. Nel 1933 risulta titolare sempre del negozio di stoviglie e di un negozio di paste alimentari e di olio d’oliva; la rivendita di merceria è intestata a Anselmo Brizzolari, fratello del marito, che lavora anche come cappellaio.
Luigi Brizzolari era suo marito. Era figlio di Giovanni Brizzolari, nato nel 1826, e di Assunta Benelli, nata nel 1838; aveva 5 fratelli: Giuseppe Oresto Vittorio, Attilio, Anselmo, Luisa e Antonio.
A titolo di curiosità le rivendite di mercerie, ai primi del novecento a Firenzuola, erano almeno quattro, due delle quali condotte da appartenenti alla famiglia Lusardi: la detta Teodora e Francesco. Le altre appartenevano a tali Abbarchi Marco, che aveva una rivendita dello stesso genere a Castel del Rio, in provincia di Bologna, e Devoti Teresa nata Zannoni.
Sergio Moncelli
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 ottobre 2021