Oratorio del Santissimo Crocifisso dei Miracoli
BORGO SAN LORENZO – L’oratorio borghigiano del SS. Crocifisso è legato al culto plurisecolare dell’immagine lignea del Cristo in croce, la cui origine è narrata in un’antica tradizione secondo la quale, in occasione dell’anno santo del 1400, dei pellegrini tedeschi, in cammino verso Roma al seguito dell’immagine del Crocifisso, sarebbero stati sorpresi proprio durante il loro passaggio da Borgo dall’epidemia di peste, la quale li avrebbe uccisi o costretti alla fuga, lasciando ai borghigiani l’immagine sacra. Dal quel momento, al Crocifisso borghigiano la popolazione ha attribuito miracoli e prodigi, circostanza che ne ha incrementato e radicato il culto, giunto sino ai giorni nostri. E’ probabile che in realtà l’origine del culto del Crocifisso sia da mettere in relazione con la presenza a Borgo di una confraternita laicale di Battuti e con quella dei frati francescani, ai quali si deve, proprio in quel periodo, una rivalutazione del culto della croce, quale espressione concreta della sofferenza del Dio che si è fatto uomo.
Quello che sappiamo con certezza è che, fin dall’origine, il Crocifisso è stato custodito dalla Confraternita laicale del Corpus Domini, detta poi “Compagnia de’ Neri” che aveva il proprio oratorio esattamente dove oggi sorge l’attuale chiesa.
Con passare dei secoli la compagnia del Corpus Domini vide crescere la sua importanza, a tal punto che, nel 1710, si decise che l’antico oratorio non era più sufficiente e che fosse necessario un nuovo, più ampio, edificio. La costruzione ebbe inizio nel 1714 e si concluse nel 1743.
Il grande edificio, in verità non ancora completato in quanto mancante del grande loggiato e del campanile, aveva pianta a croce greca sormontata da una grande cupola centrale interna racchiusa in un tiburio esterno quadrangolare. Nella nicchia aperta al centro della grande macchina dell’altare maggiore, fu collocata l’immagine del SS. Crocifisso che, nascosta alla vista da una tela dipinta, veniva mostrata alla devozione dei fedeli solo in alcune, solenni occasioni.
Il disastroso terremoto del 29 giugno 1919 causò gravissimi danni alla chiesa ed al piccolo oratorio adiacente: i successivi restauri comportarono la ricostruzione di buona parte dell’edificio, molto simile a quello attuale (ad esclusione del rivestimento a intonaco dell’esterno compiuto solo pochi anni fa), che fu inaugurato nel 1927, e ricalca sostanzialmente quello settecentesco. La chiesa odierna conserva ancora parti significative quali il presbiterio, con l’elegante balaustra marmorea tardosettecentesca (1795) e la grandiosa macchina dell’altare maggiore. L’interno, di un misurato gusto classicheggiante, è sormontato dal grande vano della cupola i cui spicchi sono decorati da elementi vegetali di vago richiamo rococò, e due monumentali altari laterali (quello di sinistra è ancora quello originale) completano l’arredo.
Le opere presenti nella chiesa del Santissimo Crocifisso.
(Foto di Marta Magherini)