Bruno BECCHI (a cura di), Riccardo Lombardi, l’ingegnere del socialismo italiano, “Quaderni del Circolo Rosselli”, a. XII, n. 4, ottobre – dicembre 1992, Milano, Franco Angeli, 1993, pp. 5-174, 18.000 lire.
Il “Quaderno del Circolo Rosselli” dedicato a Riccardo Lombardi è nato dall’idea di favorire la conoscenza di una figura importante del socialismo italiano a lungo ingiustamente trascurata dalla storiografia politica. Proprio per questo il presente lavoro ha visto la luce e preso corpo con l’intenzione di delineare un profilo critico a tutto tondo dell’uomo politico, dai suoi esordi nel Partito popolare degli anni Venti fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel settembre 1984. Ne è derivato uno studio che, nel suo complesso, propone una presentazione complessiva di Lombardi, mettendone in rilievo, oltre gli indubbi meriti, anche quelli che col tempo sono risultati i limiti del suo pensiero e della sua azione politica.
Come si addice alle caratteristiche dei “Quaderni del Circolo Rosselli”, anche questo risulta aperto a contributi provenienti da politici ed intellettuali che, nel caso specifico, sono stati, in epoche diverse e talvolta per motivi diversi, in stretto contatto con Lombardi. Vi sono scritti e testimonianze di Arialdo Banfi, Gaetano Arfé, Tullia Carettoni, anche loro approdati al PSI, provenendo dall’azionismo e dalla matrice politica di “Giustizia e Libertà”; di giornalisti particolarmente qualificati come Ruggero Puletti e Giorgio Lauzi, quest’ultimo, fra l’altro, sempre molto vicino a Lombardi e alle sue posizioni politiche; del figlio Claudio, che ha scritto della dimensione umana e familiare del padre; di Fabrizio Cicchitto, a lungo esponente di spicco della corrente lombardiana; di Valdo Spini, uno degli eredi politici più conseguenti del pensiero politico di Lombardi.
A tutti costoro – compreso lo storico Gaetano Arfé – il curatore del “Quaderno” ha chiesto contributi che avessero il carattere o di testimonianza e di ricordi o di riflessione e ricostruzione politica, oppure di tutti questi aspetti messi insieme; insomma non quello di veri e propri saggi storici.
Un carattere più propriamente storico ha invece il lungo saggio su Lombardi e il centro-sinistra opera dello stesso Becchi, che ritiene il periodo dell’avvicinamento e dell’incontro a livello governativo con i cattolici il migliore del lombardismo, quello in cui i progetti lombardiani hanno avuto una parziale applicazione o, per lo meno, sono stati più vicini ad averla.