Ricordo di Francesco Galeotti, il pittore contadino di Marradi nel decennale della morte
MARRADI – Il più grande pittore naive della Romagna-Toscana Francesco Galeotti era nato il 25 maggio 1920 a S.Adriano di Marradi (Firenze) dove morì il 22 febbraio 2011. Nel decimo anniversario della sua scomparsa lo Lo ricordiamo, come sempre commossi, insieme a tutti gli amici dell’Associazione “Il Maestro di Marradi”, che ha istituito, fin dal 2008, una personale sezione amici di Francesco Galeotti che realizzò in occasione del suo novantesimo compleanno il libro “Francesco Galeotti: novant’anni di vita a colori”, monografia curata da Rodolfo Ridolfi e che fu presentata sabato 19 giugno 2010 nel Teatro degli Animosi di Marradi, dove, alla presenza del Maestro Francesco Galeotti e della premurosa moglie Maria intervennero il Sindaco di Marradi, Paolo Bassetti, Cecilia Filippini e Mirna Gentilini. Nell’autunno del 2012. l’assessore alla cultura Silva Gurioli, grazie alla generosità della vedova del pittore, Maria, realizzò al primo piano del “centro Dino Campana” uno spazio espositivo permanente dove sono esposte le opere del pittore ed un premio dedicato ai giovanissimi delle scuole medie. Maria ha poi voluto arricchire nell’agosto del 2018, la sala con le “Vetrine Francesco Galeotti”, teche che contengono premi e riconoscimenti al grande Pittore di Sant’Adriano. Marradi Free News e l’Associazione Culturale il “Maestro di Marradi” su Galeotti hanno scritto: “Se il Maestro di Marradi, ha colorato di porpore e di ori il nostro artistico passato, Francesco Galeotti occupa con grandi meriti un posto di rilievo per le sue meravigliose tele ricche di inconfondibili colori.
Contadino, iniziò a dipingere fra le soste delle sue fatiche nel 1952. La sua predisposizione naturale lo avvicinarono al grande pittore macchiaiolo Eduardo Gordigiani durante i soggiorni a Popolano del maestro toscano. Ma la vera esplosione fantastica di Galeotti lo portò ad allontanarsi ben presto come sostenne, Anatole Jakovsky, dal lato aneddotico delle cose rappresentate, a tal punto che la forma e gli elementi che popolano le sue tavole acquistano una vita pressoché indipendente. Tali sono ad esempio i girasoli, le faraone e gli uccelli che finiscono per vivere un mondo fantastico abitato dalla poesia. Quando Firenze, a Palazzo Vecchio, allestì la grande rassegna europea sui primitivi del XX secolo, da Rousseau il Doganiere a Ligabue, Galeotti venne scelto per rappresentare la Toscana e l’Italia. Cataloghi, giornali riviste d’interesse nazionale ed internazionale hanno parlato di lui e pubblicato riproduzioni delle sue opere con le caratteristiche faraone ed i girasoli. Le opere di Galeotti si trovano in raccolte pubbliche e private europee e americane tra le quali: Museo Nazionale dei naif italiani di Luzzara (Reggio Emilia) Collezione della Baronessa Rockfeller (trenta dipinti distribuiti oggi nei Musei degli Stati Uniti)-Coll. Zavattini-Raggianti-Bargellini-Mazzacurati-Ferrante-Viotti-Nevio Iori-Galleria d’Arte Moderna di Firenze, Museum of Modern Art di New York- Colchester Gallery di Greenwich.
Il 2021 è l’anno del decennale della morte del Pittore Contadino e a sottolineare lo straordinario patrimonio artistico e culturale che Francesco Galeotti ci ha lasciato. Ci sembra doveroso celebrarlo con un ritratto a Lui dedicato da Renato Ridolfi e pubblicato nel suo libro il Canzoniere.
Rodolfo Rifolfi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Febbraio 2021