
SAN PIERO A SIEVE. In preparazione dell’evento millenario, quello che rievocherà la citazione della pieve, appunto in un documento del 1018, continuano le ricerche sulla storia del luogo. Grazie all’appassionato lavoro di Fabio e Fabrizio Berti e Carlo Forasassi, per la prima volta, in esclusiva “ilfilo.net” mostra le immagini di quel documento.
E’ un documento antico, citato in varie fonti bibliografiche che trattano di storia locale. Il primo in cui si dà notizia dell’esistenza della pieve di San Pietro in San Piero a Sieve. Anno 1018, un millennio fa. San Piero e la sua pieve. Attraverso, l’evoluzione della toponomastica del paese stesso, dal medievale Villa, al successivo Villa Sevae, fino al definitivo San Piero a Sieve.
Una pergamena conservata e custodita nei locali del Capitolo Metropolitano Fiorentino, precisamente nell’annessa Biblioteca Capitolare, che ha sede proprio nell’omonima piazza del Capitolo, vicinissima al Duomo, a Firenze. Ed è in questo atto notarile, del 6 (o 16) giugno 1018, che si fa menzione di questa pieve, laddove un tal “Rolando del fu Palmiro donava alla moglie sua ciò che possedeva”, nel piviere di San Piero a Sieve. La genesi documentale.
Una chiesa sorta come ampliamento di un’altra più piccola e modesta, sicuramente esistente già prima dell’anno 1000. Un complesso di fabbricati riadattati, modificati o ricostruiti in varie epoche. La struttura ancor oggi visibile, desumibile dalla muratura sulle mura perimetrali, lascia supporre che l’impianto di base sia quello probabilmente riconducibile ai lavori intrapresi nel XII secolo. Poi, nei secoli, è stata oggetto di altrettanti successivi interventi, di manutenzione (nel XVI e XVII) e di ristrutturazione (XVIII, questi accertati, almeno secondo la testimonianza tramandata dall’allora pievano Tommaso Poggini).
Una pieve fra le più antiche del Mugello, coetanea di un’altra, altrettanto oggetto di una citazione in atti documentali, sempre del 1018, quella di Fagna (manoscritto datato 16 giugno 1018). Tuttavia è impossibile ricreare una corretta anagrafica delle pievi, delle chiese suffraganee, delle badie e dei conventi del nostro territorio. Certo più antiche, almeno secondo la fonte documentale reperibile, sono quelle di Borgo San Lorenzo (934) e di Sant’Agata (984), ed anche quelle di San Giovanni a Cornacchiaia (995) e Santa Felicita a Faltona (1016). A seguire, sempre con il beneficio d’inventario altre, quelle di San Martino a Scopeto (1024), la badia di San Godenzo (1028), San Giovanni Maggiore (1035), San Gavino Adimari (1037), Santa Maria a Soli (1066), Santi Maria e Niccolò a Spugnole (1066), poi Dicomano (1136). Senza dimenticare, seppure traendo il dato da una documentazione apocrifa, la chiesa del convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati risalente al VII secolo.

Con questo documento, oggi presentato in anteprima ed in esclusiva su “ilfilo.net”, si potrà dare un nuovo stimolo a continuare lo studio e la ricerca sulla storia del nostro territorio. E la celebrazione del millennio della pieve sarà l’occasione per San Piero a Sieve di riscoprire le proprie origini, dando un segnale di appartenenza alle nuove generazioni.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 giugno 2016
2 commenti
Buongiorno Gianni,
l’esclusiva l’hanno avuto la classe 1°C della scuola media di San Piero che, a dicembre si è recata alla Biblioteca del Capitolo proprio per vedere la pergamena e iniziare un bel percorso didattico che durerà fino al 2018, anno dei festeggiamenti!
Tra l’altro, hanno avuto modo di raccontare la loro visita sul giornale La Nazione di cui di mando il link:
http://lanazione.campionatodigiornalismo.it/files/2016/02/10feb-firenze-02-scuolamediagalileochini-scarperia.pdf
A presto,
Marilyne
Gentile professoressa,
grazie per il suo commento. Tuttavia nel link che lei riporta non c’è alcuna immagine del documento del 1018. Prendiamo atto che alcune classi dell’istituto scolastico di Scarperia e San Piero lo abbiano visto. Ma è altrettanto vero che sia stato proprio ilfilo.net a mostrarne le immagini. Appunto in anteprima ed in esclusiva, come indicato nell’articolo.