SCARPERIA E SAN PIERO – Mercoledì 26 Luglio, nell’ambito della manifestazione “Le notti dell’archeologia”, si è tenuto a Scarperia l’evento “Archeologia di un’acqua miracolosa”. Un percorso, partito dal Palazzo dei Vicari, alla scoperta dell’acqua miracolosa della fonte della Madonna dei Vivaio. In questa occasione è stato aperto in notturna l’oratorio della Madonna del Vivaio.
Durante la serata la professoressa Giuseppina Carla Romby ha tenuto un intervento nel quale ha illustrato l’importanza, in tutti i tempi e in tutte le religioni, del culto dell’acqua. E ha ricordato, in riferimento all’Etruria, il Lago degli Idoli a Castagno d’Andrea. Contesto nel quale si inquadrano anche le radici della tradizione dell’acqua miracolosa della Madonna del Vivaio, associata più tardi ad un tabernacolo, con il miracolo della Madonna del Vivaio seguito al terremoto del 1723. Quando la madonna del tabernacolo, si racconta, aprì e chiuse gli occhi.
Durante la serata i volontari del Comitato per l’oratorio della Madonna del Vivaio hanno ricordato che l’immagine che adesso si trova al suo interno è quella che si trovava nel tabernacolo, e che l’oratorio è nato proprio per venerarla.
Una visita, effettuata a piccoli gruppi, anche all’interno dell’oratorio che, anche se in parte ancora un cantiere, si è presentato molto suggestivo alla luce delle candele. La serata è stata occasione per fare il punto sui lavori di restauro e la professoressa Romby ha ricordato alcune sue caratteristiche: sia la pianta originale e il fatto che, pur presentando all’interno una cupola, dall’eserno appaia un cilindro perfetto. Inoltre, ha spiegato la professoressa Romby, l’altezza dell’edificio è uguale al diametro del cerchio, quindi stare al centro è come stare al centro di una sfera.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Luglio 2023