Torna, per il quinto anno, la “Giornata del dialetto marradese”
MARRADI – Torna sabato 1° aprile alle 16.30 nella sede del Centro Studi Campaniani la Giornata del Dialetto Marradese.
Fu istituita nel 2019 nell’ambito del progetto “A t’ salut” con l’intento di salvaguardare e valorizzare un patrimonio linguistico culturale che va scomparendo. Il titolo del progetto “A t’ salut” (Ti saluto) riprende l’amichevole arrivederci che il poeta Dino Campana frequentemente usava per salutare gli amici, come ricorda lo scrittore fiorentino e critico d’arte Alberto Viviani, e testimonia la consuetudine e l’apprezzamento del poeta per questa lingua schietta e musicale.
L’iniziativa coinvolse molti marradesi in un ciclo di incontri che si rinnovarono per ben cinque anni e di cui rimane una testimonianza nelle registrazioni di Francesco Cavina conservate nella sede del Centro Studi Campaniani Per l’occasione sarà proiettata una breve carrellata del primo incontro (9 aprile 2015) a cui parteciparono Luciana Bassetti, Alfredo Bellini, Emilio Betti, Giuseppe Cappelli, Silva Gurioli Remo Montevecchi e Giovanna Pedronici.
Il programma della giornata prevede la partecipazione e l’intervento di Gilbero Casadio, direttore editoriale del periodico La Ludla (la Favilla) giornalino dell’Istituto Friedrich Schürr APS per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo. Il professor Casadio affronterà il tema relativo a come ancora il dialetto riecheggi nel parlato dei marradesi.
Già nel titolo Cosa “abbiamo rimasto” del dialetto marradese, l’espressione virgolettata che utilizziamo frequentemente sbagliando (il verbo rimanere non vuole l’ausiliare avere), nasce dal dialetto: A i’ ho armast.
Interverranno, inoltre, all’evento in rappresentanza del Comune di Marradi, l’Assessore alla cultura Francesca Farolfi e il Presidente del Centro Studi Campaniani Mirna Gentilini che introdurrà il tema e porrà una riflessione sul futuro del dialetto nelle mani delle nuove generazioni.
Mirna Gentilini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 Marzo 2023
Iniziativa interessante, che ricorda quanto diceva Pier Paolo Pasolini, sull’ importanza dei dialetti, anche l’aspetto della musica popolare andrebbe fatto emergere di più, in Italia disponiamo di questa varietà culturale, e come fare dei viaggi in paesi diversi