A Sant’Agata presentazione del restauro dell’affresco ottocentesco di Luigi Ademollo
SCARPERIA E SAN PIERO – Domenica 9 giugno nella pieve di Sant’Agata, a cura della Parrocchia e dell’Associazione Mus.S.A.- Musei di Sant’Agata, verrà presentato il restauro dell’affresco di Luigi Ademollo raffigurante la Resurrezione dipinta nella cappella absidale sinistra e che fa parte di un ciclo omogeneo che il noto artista, attivo in prestigiose sedi, dipinse introno al 1820 nella zona absidale celebrando gli episodi della Passione di Cristo.
L’affresco in questione era stato gravemente danneggiato da copiose infiltrazioni di acqua piovana che avevano portato alla perdita definitiva della parte alta sinistra della pittura e alla proliferazione di diffusi dilavamenti, fratturazioni e danneggiamenti di altre porzioni della stessa.
L’indispensabile intervento ha fermato il processo degenerativo in atto e recuperato la stabilità della superficie pittorica permettendone anche la riconquista della sua leggibilità, sensibilmente alterata da offuscamenti e alterazioni. L’impegnativo restauro è stato compiuto dalla ditta Valentini Restauri di Daniela e Stefania Valentini con la direzione di Lia Brunori e l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato nella persona della sua funzionaria di zona Jennifer Celani.
La possibilità dell’intervento si deve al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ed alla generosa disponibilità della Ditta Ariete S.r.l
La presentazione si svolgerà alle 18.00 nella Pieve di Sant’Agata e nell’occasione si esibirà, per la prima volta in Mugello il Quartetto romantico a plettro “Carlo Munier”, costituita da due mandolini (Andrea Benucci, primo mandolino e Antonella Vezzani secondo mandolino), mandola (Luca Becorpi) e chitarra (Antonio Scaramuzzino). Il Quartetto, fondato nel 2017 dal mº Andrea Benucci, è una formazione classica, oggi piuttosto inconsueta ma molto diffusa nel periodo che va dalla fine del 1800 alle prime decadi del 1900.
Durante questo periodo, definito “l’epoca d’oro del mandolino”, questo strumento fu molto diffuso sia a livello popolare che di musica colta, non solo a Napoli, come comunemente si pensa, ma anche in altre città italiane, prima fra tutte Firenze. Il Quartetto vanta prestigiose presenze concertistiche e si occupa anche della ricerca delle fonti per mandolino, con particolare attenzione a quelle toscane e della tradizione della liuteria a plettro fiorentina.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 Giugno 2024