“Cammelli a Barbiana”. La storia di don Milani sul palco del Corsini
BARBERINO DI MUGELLO – Una riflessione su Don Lorenzo Milani “il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompicoglioni del dopoguerra italiano”. Il progetto #PerLorenzoMilani che sta attraversando l’intera stagione teatrale del teatro Corsini, prosegue sabato 10 marzo alle 21.00 con lo spettacolo “Cammelli a Barbiana”, interpretato da
, un artigiano della narrazione e un educatore ambientale che lavora da oltre quindici anni con i bambini, i ragazzi e gli insegnanti tra la natura e i banchi di scuola.
La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe, senza somari né bocciati. Lassù c’è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi.
“Cammelli a Barbiana” è un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.
Un ragazzo ricco, sorridente e pure bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ’43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d’anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita – con pochi ragazzi di mezza montagna – al miracolo della Scuola di Barbiana.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 marzo 2018